ROMA – Quattro anni e mezzo fa il capitano della Roma Femminile Elisa Bartoli scendeva le scale di Trinità dei Monti mano nella mano con Daniele De Rossi. Era il settembre del 2018 e in una location suggestiva veniva presentata la sezione femminile della AS Roma, nata pochi mesi prima per volontà dell’allora presidente Pallotta. Questa sera allo Stadio Olimpico Elisa Bartoli sarà il capitano della Roma Femminile che si giocherà l’andata dei quarti di finale di Women’s Champions League contro il Barcellona. Ieri riavvolgendo velocemente il nastro gli occhi le si sono accesi, forse ripensando proprio a quel pomeriggio di fine estate: “È un sogno che si avvera”.
In 37mila all’Olimpico per la sfida impossibile al Barcellona
Perché di questo si tratta. La Roma per la prima volta nella sua storia è tra le migliori 8 squadre d’Europa. Un record condiviso, in Italia, solo con la Juventus che nel 2021 raggiunse lo stesso punto della competizione, uscendo poi per mano del Lione. Proprio insieme alle francesi, il Barcellona è tra le squadre più forti d’Europa. Dominante nella Liga (è in serie aperta di 57 vittorie consecutive) e favorita per la vittoria della Women’s Champions League (già vinta nel 2021). “È una sfida impari, ma ce la vogliamo giocare”, il coro di realismo si alza forte da parte del mister giallorosso Spugna e dal capitano Bartoli. Ma l’Olimpico è pronto a creare l’atmosfera da grande notte europea. Saranno oltre 37.000 gli spettatori presenti sugli spalti e Roma-Barcellona diventerà la gara di calcio femminile in Italia con il maggior numero di spettatori paganti. Per la prima volta nella storia una squadra femminile giocherà nell’impianto del Foro Italico un match ufficiale, a distanza di 5 anni da un altro Roma-Barcellona. Anche allora erano quarti di finale di Champions League. E anche allora ai giallorossi serviva un’impresa per battere i blaugrana. Questa volta l’ostacolo sembra pressoché insormontabile: “Serve realismo, sono fortissime. Ma se non ci credessimo neanche scenderemmo in campo”. Il grido di battaglia di Elisa Bartoli è da capitano vero. Ma il Barcellona è di un altro pianeta.
Italia ancora dietro anni luce rispetto alle big d’Europa
Il calcio femminile all’estero – soprattutto in Spagna, Francia, Germania e Inghilterra – è avanti anni luce rispetto all’Italia. Come storia, strutture e organizzazione. Ma soprattutto la vera differenza tra Roma e Barcellona (ma più in generale tra Italia ed Europa) è dal punto di vista economico-finanziario. Cifre ufficiali non ce ne sono, ma diverse stime indicano che il budget investito dal club catalano nella squadra femminile sia all’incirca sei volte più grande di quello della Roma. Questo permette di pagare stipendi molto più alti ed ingaggiare le più forti giocatrici al mondo. Parlando di cifre concrete il costo annuo per tutto il comparto femminile giallorosso è di circa 2 milioni di euro. Con contratti per le atlete da 26 mila euro lordi l’anno (pari al salario minimo garantito stabilito da FIGC e Assocalciatori). La moltiplicazione è facile, così come calcolare la forbice tecnica tra due mondi ancora distanti.
Barcellona fortissimo anche nel marketing
La Roma a livello di sponsorizzazione considera corpo unico tutta la sezione sportiva, non avendo il calcio femminile (ancora) un forte appeal di marketing. Il Barcellona Femenì invece può contare su diversi sponsor esclusivi. L’ultimo accordo è con un gruppo alimentare messicano che verserà nelle casse blaugrana 3,5 milioni di euro, portando gli introiti pubblicitari della sezione femminile a 8 milioni l’anno. Esempi che si possono ampliare anche al calciomercato, la vera cartina tornasole del valore di un movimento sportivo. Il calcio femminile all’estero crea reddito e di conseguenza aumenta anche il giro di soldi. A settembre 2022 il Barcellona ha fatto segnare il record per il trasferimento più costoso della storia, acquistando dal Manchester City la calciatrice Keira Walsh per 460 mila euro circa. Un quarto del budget annuale della Roma per coprire le spese dell’intera sezione femminile.
Ancora il mercato non decolla
In Italia il calcio femminile è diventato professionistico solo questa estate e la Roma si è subito adattata al nuovo status delle sue atlete, facendo firmare a tutta la rosa nuovi contratti. Ma di calciomercato ancora non se ne parla. Secondo le stime FIFA del 2022 nel calcio femminile professionistico la maggior parte dei trasferimenti (87%) continua a riguardare calciatrici senza contratto, ovvero giocatrici che si trasferiscono da un club a un altro libere da accordi contrattuali. Con le dovute eccezioni, in cui il Barcellona è la regina insieme a Lione, Bayern Monaco e alcuni club inglesi. Bilanci, storia e blasone raccontano una storia. Quella in cui Roma e Barcellona, almeno nella doppia sfida di quest’anno, partecipano a due sport diversi. Ma si sa il calcio si gioca in campo. E questa sera va in scena il primo atto di un sogno che la Roma femminile vuole rincorrere fino all’ultimo.