Ruwiki, la versione russa di Wikipedia

Ruwiki, la versione russa di Wikipedia


Tutto pronto per il lancio di Ruwiki, la versione russa della popolare enciclopedia online Wikipedia, che oggi compie ben 23 anni. Secondo quanto riportato da Reuters, sarà rilasciata su larga scala il prossimo lunedì, dopo circa sei mesi di test in cui la piattaforma è stata disponibile per un numero ristretto di utenti. Un periodo alquanto breve, durante il quale Ruwiki sembrerebbe comunque essere riuscita a offrire al suo pubblico un numero maggiore di articoli rispetto a quelli pubblicati nella sezione in lingua russa della celebre enciclopedia online. Tra questi, in particolare, i più letti sembrerebbero aver riguardato l’escalation del conflitto arabo-israeliano, l’operazione militare russa in Ucraina e i film di maggior incasso nel paese.

Secondo quanto riportato dai quotidiani locali, gli utenti che hanno avuto accesso a Ruwiki hanno trascorso più di sei minuti sul sito, dimostrando un interesse notevole per i suoi contenuti. Deve essere stato questo, tra le altre cose, a convincere le autorità a rilascia su larga scala la versione russa della tanto amata Wikipedia, che rimane una delle poche fonti di informazione indipendenti sopravvissute in Russia da quando il governo ha intensificato la repressione sui contenuti online dopo l’invasione dell’Ucraina nel maggio del 2022. Considerando questo, non c’è da stupirsi che Putin abbia approvato il progetto di un’enciclopedia che accolga contenuti che siano più in sintonia con le prospettive e le narrazioni dello stato.

Anzi, a preoccupare gli esperti della sicurezza sembrerebbe essere proprio questo. Se da un lato Ruwiki rappresenta una fonte di informazione incredibilmente accurata per i russofoni, dall’altro è innegabile che il suo rilascia abbia sollevato non poche preoccupazioni riguardo la censura e la diffusione della propaganda governativa in Russia. I più critici, infatti, sostengono che la piattaforma potrebbe essere utilizzata come strumento per controllare e manipolare le informazioni accessibili ai cittadini, andando così ad aggravare la situazione del paese. In ogni caso, per il momento non c’è altro da fare che aspettare il lancio ufficiale della piattaforma. Solo allora, infatti, sapremo quale impatto avrà sul cyberspazio russo e sull’informazione a livello globale.



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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2024-01-15 15:56:45 ,

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