Cellulari, computer e tablet: no grazie. Occorre scrivere a mano. “All’interno di una società sempre più digitale che si sta avviando verso l’arretramento culturale, promuovere la scrittura a mano non è un atto di altri tempi ma una battaglia per il futuro”. È questo lo slogan del nuovo intergruppo parlamentare “Scrivere a mano e leggere su carta nell’era del digitale”, promosso dall’Osservatorio Carta, Penna & Digitale della Fondazione Einaudi e nata dall’impegno della senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni.
L’iniziativa vorrebbe innescare un’inversione di tendenza nell’era del digitale per tutelare la scrittura a mano in corsivo e la lettura su carta nel sistema scolastico e non solo. Tra le prime azioni proposte, l’istituzione del “quarto d’ora di lettura su carta” e la promozione di biblioteche diffuse sul territorio.
Da chi è composto l’intergruppo
L’intergruppo è composto da personalità di tutti i partiti tra cui i parlamentari Enzo Amich, Alessandro Amorese, Alberto Bagnai, Simona Malpezzi, Gianni Berrino, Stefano Candiani, Anna Maria Madia, Roberto Menia, Vita Maria Nocco, Cinzia Pellegrino, Sergio Rastrelli, Marco Scurria, Sandro Sisler, Luigi Spagnolli, Francesco Verducci, Mario Occhiuto, Adriano Paroli, Daniela Sbrollini, Valentina Grippo. Il loro obiettivo è quello di difendere a tutti i costi la scrittura a mano e la lettura su carta considerate due “abitudini imprescindibili” che “stimolano e sviluppano l’emisfero sinistro del cervello, quello che presiede al pensiero logico-lineare. Perdere queste abitudini significherebbe indebolire le capacità mentali dei più giovani”.
In occasione della presentazione dell’iniziativa il 15 ottobre, all’interno della Sala Nassiriya del Senato, il segretario generale della Fondazione Einaudi, Andrea Cangini e la senatrice Mennuni hanno dibattuto con il neuroscienziato Antonio Suppa, la grafologa Valeria Angelini, il linguista e presidente dell’Accademia della Crusca, Paolo D’Achille, e la giornalista Annalisa Terranova sull’importanza di mantenere queste buone pratiche, soprattutto nei più giovani, e sui rischi derivanti dall’abuso dei social e degli smartphone.
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di Elena Capilupi www.wired.it 2024-10-16 14:38:00 ,