Agli esami di maturità e di terza media la mascherina anti Covid non sarà più obbligatoria. La decisione è arrivata durante l’incontro avvenuto tra il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e il ministro della Salute Roberto Speranza poche ore fa. Il dispositivo di sicurezza verrà soltanto raccomandato per gli studenti e i docenti che nei prossimi giorni si troveranno ancora nelle aule degli istituti scolastici. In alcune regioni le prove sono già cominciate con obbligo di mascherina da rispettare. Il ministro Bianchi proporrà a breve una norma al Consiglio dei Ministri di mercoledì prossimo, dopodiché seguirà una circolare esplicativa in tutte le scuole d’Italia. L’incontro tra Bianchi e Speranza è servito anche a ribadire gli obiettivi per il nuovo anno scolastico e le condizioni con cui a settembre far rientrare gli studenti in aula «in presenza e in sicurezza».
Ad accogliere positivamente la decisione dei ministri è stato il leader della Lega Matteo Salvini, e sulla stessa linea è il sottosegretario del ministero dell’Istruzione Rossano Sasso: «Le ripetute rimostranze da parte della Lega e della comunità scolastica hanno finalmente convinto chi di dovere a imboccare la strada della ragionevolezza e del buon senso», ha detto. «Si è impiegato tanto, troppo tempo per accorgersi che si stava penalizzando per l’ennesima volta il mondo della scuola, mentre in tutti gli altri settori le restrizioni erano ormai cadute. Meglio che tardi che mai». Una decisione «a carattere nazionale» era stata anche chiesta dall’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici, contestando la precedente indicazione che demandava ai presidenti delle commissioni d’esame la scelta di far indossare o meno la mascherina.
Le riserve della comunità scientifica
L’incontro tra i due ministri si è avvalso anche della consulenza del presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro per la valutazione dell’attuale quadro epidemiologico. Ed è proprio la comunità scientifica ad avere riserve sulla decisione presa da Bianchi. «Le mascherine dovevano essere obbligatorie almeno per le prove scritte», commenta il professor Fabrizio Pregliasco. Stessa linea di prudenza anche del presidente di Gimbe Nino Cartabellotta secondo cui «i dispositivi dovrebbero essere ancora indossati nei luoghi chiusi, affollati e non areati».
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Scritto da Redazione perwww.open.online il 2022-06-13 17:59:04 ,