Il presidente della Repubblica applaudito alla kermesse di Comunione e liberazione: «Non ci stancheremo di lavorare per fermare la guerra. No alla pretesa di resuscitare anacronistici nazionalismi». E ai giovani: «Usate i social con intelligenza»
«L’amicizia sociale è una dimensione che lega la comunità nell’affrontare le sfide della storia, e non vogliamo rinunciare oggi alla speranza della pace in Europa. Non ci stancheremo di lavorare per fermare la guerra». Dopo applausi scroscianti, standing ovation e cori «pre-si-den-te, pre-si-den-te», con cui è stato accolto dal popolo di Comunione e liberazione, Sergio Mattarella alla Fiera di Rimini ha innanzitutto voluto rimarcare il no alla «deriva di aggressioni del più forte contro il più debole». Per il presidente della Repubblica, che in mezz’ora di intervento – interrotto da altri otto forti applausi – ha evocato la dittatura fascista, la fortuna di avere una Costituzione come quella italiana, l’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco, i moniti dell’Onu su temi universali dei diritti dell’uomo, e il significato stesso di amicizia: «Non vogliamo rinunciare, oggi, alla speranza della pace in Europa. L’Europa, che conosciamo, è nata da un reciproco impegno di pace che, i popoli e gli Stati, si sono scambiati, dopo l’abisso della Seconda guerra mondiale. Non ci stancheremo di lavorare per fermare la guerra. È contro lo strumento della guerra, che siamo impegnati…
Author: Franco Stefanoni
Data : 2023-08-25 10:29:42
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