Silenzio sui referendum, Calderoli e i radicali in sciopero della fame- Corriere.it

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di Cesare Zapperi

Il vicepresidente leghista del Senato: «O crolla il muro del silenzio o andrò avanti fino al giorno 12 o finché resterò in piedi»

Lega all’attacco sul fronte dei referendum sulla Giustizia con una iniziativa dirompente. La annuncia Roberto Calderoli in una conferenza stampa sui referendum del 12 giugno nella sede dei Radicali.«Per rompere questo muro di silenzio, abbiamo deciso di mettere in atto un’iniziativa forte ma non violenta, uno sciopero della fame che partirà da questa notte a mezzanotte. O crolla il muro del silenzio o andrò avanti fino al giorno 12 o finché resterò in piedi. Credo che dobbiamo dare un messaggio forte. Rispetto al menù di Pannella che prendeva tre cappuccini al giorno io sono intollerante al latte e mi accontenterò di tre caffè. Chiederemo il coinvolgimento degli eletti di vari livelli e delle persone qualunque che potranno segnalare la loro partecipazione».

L’annuncio dell’iniziativa avviene contemporaneamente all’invio di una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella da parte dello stesso Calderoli e di Irene Testa, tesoriere del Partito Radicale. «Signor Presidente, oggi dobbiamo constatare con rammarico e seria preoccupazione che moltissimi cittadini non solo non sono posti nelle condizioni di conoscere il merito dei quesiti referendari per la consultazione del 12 giugno, ma sono impediti di fatto anche solo a venire a conoscenza che in quel giorno si svolgeranno i referendum. Al 12 giugno mancano ormai pochissimi giorni e, nonostante le formali denunce alle autorità competenti e gli allarmi più volte manifestati sulla situazione critica dell’informazione e degli approfondimenti di dibattito richiesti, nulla è cambiato»

Secondo gli ultimi dati forniti dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – sottolineano Calderoli e Testa – nella settimana dal 15 al 21 maggio – periodo fondamentale della campagna referendaria – i «tempi di argomento referendum in materia di Giustizia nei Telegiornali e negli extra TG» della RAI non raggiungono nemmeno l’1 % del tempo totale dedicato all’informazione e all’approfondimento. Si tratta di una situazione platealmente intollerabile, proprio perché tradisce la fondamentale ispirazione del servizio pubblico rispetto ad un appuntamento tutelato dalla stessa Costituzione. Non possiamo pertanto che rivolgerci a Lei, affinché gli organi preposti possano sensibilizzarsi ad una migliore e più attenta garanzia di confronto e dibattito. Tra le tante emergenze, nazionali ed internazionali, non vorremmo che emergesse anche una sorta di emergenza democratica latente, laddove le condizioni minime per l’esercizio di un così importante diritto», concludono.

1 giugno 2022 (modifica il 1 giugno 2022 | 16:35)



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Cesare Zapperi , 2022-06-01 14:13:00 ,

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