Ricomincia la stagione degli eventi dedicati alle startup. A 10 anni dalla prima legge per le startip in Italia, i problemi dell’ecosistema italiano sono legati alla validazione di mercato, che è ancora troppo lenta. Insomma, non si cresce e non si muore. Ma, a dieci anni dalla legge che ha aperto le porte all’innovazione, il fermento c’è e ci sono anche gli investitori. Tanto che a Milano è arrivato Tech Chill, format lettone che esce per la prima volta dai confini della repubblica baltica.
Nella cornice dell’università Bocconi, non nuova a ospitare eventi del genere, è andata in scena una due giorni dedicata alle imprese innovative a caccia di contatti e investitori. Oltre ai soliti nomi noti dell’ecosistema delle startup, si sono affacciate anche realtà più grandi, come il fondo Kairos. Non sono mancati gli stranieri, che pare siano stati anche i più attivi. Si tratta di un esordio e l’idea di Tech Chill è di replicare l’anno prossimo.
Tra gli stand predomina un acronimo: Saas (software as a service), declinato in ogni sfumatura. Tra le startup italiane, Katakem, nata a Catanzaro. Nel capoluogo calabro, Manuela Oliverio, Marco Francardi e Luca Francarsi hanno sviluppato un reattore chimico automatizzato. “L’idea è quella sollevare gli scienziati dalla parte più routinaria del lavoro, che viene eseguita all’incirca come due secoli fa – spiega a Wired il marketing manager Lorenzo Di Cataldo -. Siamo partiti da un robot che automatizza il lavoro manuale dei ricercatori, causa di fatica mentale e di errori. Attraverso lo stesso robot, per la prima volta nella storia, possiamo estrarre dati di processo certi e puliti con cui alleniamo la nostra intelligenza artificiale che, a regime, potrà suggerire ai chimici come ottimizzare i processi di sviluppo”.
Secondo Di Cataldo, il reattore sarebbe in grado di accelerare in maniera significativa i tempi di messa in commercio di prodotti chimici e farmaceutici. “Oltre al robot e all’Ai, ci sono altri servizi in cloud con cui già nell’immediato miglioriamo la vita dei ricercatori: dalla gestione automatizzata del magazzino per evitare che i ricercatori debbano occuparsi dell’inventario al quaderno di laboratorio auto-compilato e immediatamente condivisibile che sostituisce la scrittura manuale”, spiega Di Cataldo. La startup, afferma, è accelerata a Berkley Skydeck, e sarà l’unica a battere bandiera tricolore al Tech Crunch di San Francisco in programma in California dal 18 al 20 ottobre.
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di Antonio Piemontese www.wired.it 2022-09-30 16:09:19 ,