MESTRE – La consulenza sul guardrail, gli esiti definitivi sull’autopsia dell’autista le cui prime risposte, da approfondire, escluderebbero un malore improvviso e l’ipotesi di un possibile guasto meccanico che emerge anche di fronte all’evidenza che lungo il cavalcavia superiore di Mestre non ci sono segni di frenata. Resta un rebus tutto da risolvere la strage di Mestre di martedì 3 ottobre, il cui bilancio, dopo che l’autobus navetta pieno di turisti è precipitato dal cavalcavia per oltre 10 metri, è stato di 21 vittime, compreso l’autista, e di 15 feriti.
L’inchiesta sullo stato della strada
In attesa di conoscere le cause della sbandata dell’autobus, l’attenzione della procura di Venezia, che ha delegato la polizia municipale per le indagini, si sta concentrando sullo stato della strada e soprattutto del guardrail, compreso il varco di due metri tra una barriera di protezione e l’altra risultato decisivo nello sbandamento verso destra del mezzo, un autobus elettrico Yutong E-12 della società “La Linea” che trasportava i turisti da Venezia al campeggio Hu di Marghera.
Il sostituto procuratore Laura Cameli e il capo procuratore Bruno Cherchi hanno deciso di affidare la consulenza al tecnico Placido Migliorino, le cui relazioni tecniche hanno avuto un ruolo di primo piano nel processo per la tragedia del Ponte Morandi, a Genova. “Il mastino”, lo chiamavano alcuni dipendenti di Aspi e Spea per i quali, a causa del rigore nei controlli delle infrastrutture, Migliorino rappresentava un vero e proprio incubo.
In arrivo la super perizia
Il prossimo 25 ottobre Migliorino sarà sul luogo dell’incidente, sul cavalcavia superiore di Mestre che sarà chiuso al traffico, insieme ai consulenti indicati dai legali dei tre indagati con l’accusa di omicidio stradale. A ricevere l’avviso di garanzia nei giorni scorsi sono stati l’amministratore delegato della società di trasporti La Linea, Massimo Fiorese, il dirigente del settore Viabilità del Comune di Venezia, Roberto di Bussolo e il funzionario dello stesso settore del Comune, Alberto Cesaro. Entrambi i tecnici comunali ricoprono questo incarico dal 2020 e stavano seguendo i lavori di ristrutturazione al cavalcavia, iniziati un mese prima dello schianto, poco prima del luogo in cui è avvenuto l’incidente.
L’altro aspetto decisivo per la ricostruzione dell’incidente è l’esito dell’autopsia su Albero Rizzotto, l’autista 40enne. Una delle prime ipotesi formulate è che l’uomo fosse stato colto da malore anche se i primi risultati sull’autopsia, anticipati dal Corriere del Veneto, avrebbero escluso il malore improvviso. La relazione definitiva dei medici legali Guido Viel e Roberto Rondolini incaricati dalla procura non è ancora pronta perché nei prossimi giorni sono previsti ulteriori approfondimenti per capire se sia possibile escludere in modo definitivo l’ipotesi del malore.
Le due ipotesi della strage
Se venisse definitivamente escluso resterebbero aperte due ipotesi. Quella della distrazione, anche se non si capirebbe perché l’autista non sia riuscito a riportare in carreggiata il mezzo o non abbia provato a frenare. Nei filmati delle telecamere di sorveglianza della strada che hanno ripreso l’incidente non si vedono segnali di stop accesi. E quella del guasto meccanico del mezzo, ai freni o allo sterzo. L’autobus aveva solo un anno di vita. In questa seconda ipotesi Rizzotto avrebbe forse provato a frenare il mezzo strisciando sul guardrail, trovando però ad un certo punto il varco di due metri, che lo avrebbe fatto ulteriormente sbandare verso destra fino a precipitare.
Ma perché cercare di fermare il mezzo andando a sbattere contro il guardrail quando poteva andare dritto? E se il mezzo fosse diventato incontrollabile solo dopo il primo scontro con la barriera di protezione? Sono alcuni delle domande cui la procura cercherà di dare una risposta nelle prossime tappe di un’inchiesta che si prevede lunga e complessa: dalle verifiche sul guardrail, per le quali sono già stati indicati i consulenti, a quelle sul telefonino dell’autista e sul mezzo, per le quali invece non sarebbero ancora stati conferiti gli incarichi.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-10-13 22:04:26 ,www.repubblica.it