Tensioni nella maggioranza, per Draghi «l’orizzonte si schiarisce»- Corriere.it

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di Monica Guerzoni

La soddisfazione e l’avviso ai partiti: siamo qui per cambiare, non per stare fermi

In sala stampa Mario Draghi arriva alle sette della sera, visibilmente stanco, tanto da chiedere clemenza ai giornalisti: «È stata una giornata intensa, risponderò a un po’ di domande, se mi risparmiate vi ringrazio». Il congresso della Cisl, la colazione di lavoro con il presidente algerino, la telefonata a Vladimir Putin, il Consiglio dei ministri e infine la conferenza stampa lampo, in cui il presidente si dice «molto più sereno dei giorni scorsi». Le tensioni nella maggioranza si sono allentate, il governo non sembra più appeso alle bizze dei leader e Draghi, «molto soddisfatto» per l’accordo sulla concorrenza e l’intesa vicina sulla delega fiscale, scaccia le nuvole dal cielo di palazzo Chigi: «L’orizzonte si schiarisce sensibilmente».

Al mattino davanti al comitato esecutivo della Cisl il premier aveva rubato al sindacato lo slogan «esserci per cambiare», affermando che rappresenta al meglio anche il senso del suo governo: «Siamo qui per fare quello che serve all’Italia, ai lavoratori, alle imprese. Non per stare fermi». Per cambiare il Paese serve coraggio, concretezza, condivisione e serve il dialogo con le parti sociali. Più che mai ora, perché la guerra di aggressione scatenata da Putin in Ucraina rende «i nostri sforzi di cambiamento più complessi e, al tempo stesso, ancora più necessari».

A sera, rispondendo ai giornalisti, il premier rispolvera l’immagine del suo governo, appannata da giorni di litigi sulle armi, sul catasto, sul destino delle aziende balneari. «La sensazione è che raggiungiamo gli obiettivi del Pnrr» respira Draghi, ricordando che negli stessi minuti il sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli lavora a un’intesa con i rappresentanti dei partiti: «Il programma di governo va avanti, va avanti bene. Sulla delega fiscale siamo agli ultimi passi, c’è l’accordo, mi pare, o ci siamo vicini. È la riunione definitiva, sempre che non vengano fuori sorprese…».

Se Draghi è «più sereno dei giorni scorsi» è anche per il compromesso sui balneari.
Giorgia Meloni ne parla come di un «accordo ridicolo e vergognoso», ma Draghi non si volta indietro, ringrazia i partiti perché la discussione è stata «molto lunga e difficile», poi spiega l’ultimatum dei giorni scorsi: «La concorrenza deve essere approvata entro il 31 dicembre, ma la delega va approvata ora, perché bisogna scrivere i decreti legislativi».

Il presidente ha fretta di chiudere il microfono, ma non prima di aver rassicurato gli italiani sull’andamento del Pnrr.
Il piano italiano, che vale duecento miliardi, non è in affanno, Draghi è «molto tranquillo» e assicura che «tutti gli obiettivi saranno raggiunti». Lo certifica la relazione di Garofoli sugli obiettivi di giugno 2022, con i quali «prendono concretamente forma alcuni importanti tasselli del piano di trasformazione del Paese». Si definisce la nuova sanità territoriale, si assegnano a 483 comuni risorse per 1.784 opere di rigenerazione urbana e risorse a 250 borghi per il rilancio turistico. E si riordina il settore degli appalti pubblici. «Fermi i 18 obiettivi già conseguiti — fa il punto il sottosegretario Garofoli — entro la prossima settimana saranno raggiunti 5 obiettivi del ministero della Salute, 4 della Cultura, 2 dello Sviluppo e uno dell’Istruzione, per un totale di 30 obiettivi».

Il Cdm ha infine approvato il disegno di legge, proposto dai ministri dello Sviluppo e del Sud, che delega il governo a riordinare gli incentivi alle imprese.

Per Giancarlo Giorgetti il provvedimento è «un concreto passaggio verso una vera semplificazione del mondo degli incentivi, spesso inaccessibili per troppa burocrazia». E Mara Carfagna promette che ogni imprenditore potrà «accedere con facilità» a misure che spesso «risultano impraticabili nella realtà».

26 maggio 2022 (modifica il 26 maggio 2022 | 22:39)



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Monica Guerzoni , 2022-05-26 20:40:25 ,

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