tutti i poteri nelle mani di Grillo- Corriere.it

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di Emanuele Buzzi

Il Tribunale azzera i 5 Stelle: Conte chiede un nuovo voto in tempio rapidi. Beppe Grillo potrebbe sbloccare l’impasse ma non va a Roma

I sospetti, i cavilli e il garante. Il Movimento ripiomba nel caos. «Siamo fermi a un anno fa: è un disastro», commentano all’unisono nelle diverse ali dei Cinque Stelle. Certo, poi responsabilità e punti di vista continuano a divergere. «Supereremo in fretta la questione», dicono i contiani. Ma anche per i più fedeli all’ex premier, la decisione del tribunale di Napoli è stata una doccia fredda: non si aspettavano un esito diverso nel reclamo rispetto a quanto deliberato dai magistrati alla vigilia di Natale. Frenetici sono i contatti tra i vertici, l’avvocato che guida i Cinque Stelle consulta altri legali, si aggrega con Vito Crimi. Due ore circa di summit per decidere la linea: far votare chi era rimasto tagliato fuori dalla precedente consultazione. I vertici escono dal confronto decisi e più sollevati, convinti che si tratti dell’opzione migliore.


Ma la decisione scatena altre polemiche. «Si sono consultati con noi
parlamentari?», dicono diversi esponenti. C’è chi attacca in modo più veemente: «Conte non può fare questa mossa. Una votazione sullo statuto la può indire solo il presidente del comitato direttivo o del comitato di garanzia»: figure tecnicamente vacanti. La decisione del tribunale di Napoli ha quindi come effetto-domino quello di rimettere in discussione gli equilibri , di inasprire il fronte della guerra interna. Ecco perché la decisione dei vertici di accelerare, tentare subito un nuovo voto. «Non ci faremo trascinare in mezzo a discussioni che hanno come solo scopo quello di ledere il futuro del Movimento», ribattono i contiani. Conte decide di confermare il suo appuntamento in tv a Otto e mezzo su La7 anche per ribadire il concetto.

Tuttavia la discussione presenta anche tecnicismi che non si possono eludere. Uno dei principali è su chi sia titolato o meno a usare i dati personali degli iscritti. C’è chi ipotizza di sondare il garante della privacy per evitare eventuali sanzioni e ricorsi. «Non possiamo sbagliare: c’è il rischio di un danno finanziario ingente». La situazione, insomma, è molto scivolosa. E va presa con le pinze. La chiave di volta, l’uomo che potrebbe essere determinante per sbloccare l’impasse torna a essere Beppe Grillo. Il garante, infatti, è sempre stato in carica e da lui il Movimento si aspetta una mossa. Da ambienti vicini allo showman, però, filtra la notizia che Grillo non ha al momento intenzione di incontrare a Roma parlamentari e big. Il garante si sta informando sul da farsi, proprio perché è consapevole che la situazione non permette ulteriori ritardi o errori. Il Movimento è in attesa di una sua mossa. Le varie anime lo stanno tirando per la giacca, ma ora Grillo si trova d’un tratto di nuovo plenipotenziario del destino di tutti: da Conte ai vice, dai malpancisti al secondo mandato a Luigi Di Maio.


Il ministro degli Esteri, intanto, non si muove.

Di Maio ha scelto in queste prime ore un profilo attendista: non ha intenzione di gettare benzina sul fuoco in una fase delicatissima. Il titolare della Farnesina non ha fretta nemmeno di risolvere il conflitto con Conte. «Il tempo è un problema dell’ex premier», dicono i dimaiani. E se Di Maio tace, Alessandro Di Battista punge. L’ex deputato, una pedina importante nelle ultime settimane (si parla di un suo riavvicinamento), evoca Gianroberto Casaleggio sui social, facendo scattare la reazione rabbiosa del gruppo parlamentare. «Come si permette?», è uno dei commenti più teneri nei confronti dell’ex esponente del direttorio. Se non è l’anno zero per il Movimento poco ci manca: diviso al suo interno, con un leader «congelato» dal tribunale e con un orizzonte poco chiaro. Non a caso in serata, cominciano a farsi più insistenti voci di addio di alcuni pentastellati. Pronti all’addio sarebbero tra i 5 e i 10 parlamentari, tutti però solo in via ipotetica. Ma c’è il timore che la discussione possa proseguire (e allargarsi) nei prossimi giorni. «Ormai viviamo alla giornata», commenta amaro un parlamentare.

8 febbraio 2022 (modifica il 8 febbraio 2022 | 07:14)



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Emanuele Buzzi , 2022-02-08 06:15:05
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