Si è avvalso della facoltà di non rispondere l’inglese Michael Whitbread, 75 anni, accusato di aver ucciso la compagna a fine ottobre scorso nel casolare in cui abitavano insieme a Casoli (Ch). L’uomo è stato estradato dall’Inghilterra e da qualche giorno è rinchiuso nel carcere di Rebibbia, a Roma. Oggi, alle 12, l’interrogatorio, durato pochi minuti. Il gip del tribunale di Lanciano, Chiara D’Alfonso, si è collegata con l’imputato per via telematica, ma non ha ottenuto risposte dall’uomo, che ha nominato come avvocato di fiducia Massimiliano Sichetti.
L’inglese Michele Faiers, 66 anni, fu trovata morta in camera da letto, con nove coltellate, alla schiena e al torace: una di esse letale. Delitto avvenuto il 29 ottobre 2023 nell’abitazione italiana della coppia. Possibile movente: la decisione di lei di lasciarlo dopo aver scoperto che aveva una relazione con un’altra connazionale.
Oggi il gip, che aveva già fissato il processo in Corte d’ Assise, a Lanciano, per il 22 novembre prossimo, ha contestato all’imputato diverse circostanze: ad esempio che è stata l’unica persona ad essere stata vista entrare, tra il 28 e il 30 ottobre scorso, nella casa dove si è consumato l’assassinio. Sono state poi trovate tracce del sangue di Whitbread sui vestiti che la vittima indossava: probabilmente tra i due c’è stata una colluttazione, lei ha tentato di difendersi o di disarmarlo e lui si è ferito. Nulla, invece, sembra essere emerso dalla perizia informatica ordinata, su vari dispositivi, dalla procuratrice capo Mirvana Di Serio.
Dalla Gran Bretagna, dove l’imputato era precipitosamente rientrato in macchina dopo il delitto, sono giunti poi in Italia sei sacchi di materiali, sequestrati e spediti dalla polizia inglese, che adesso dovranno essere attentamente esaminati dagli investigatori italiani.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2024-04-02 17:23:59 ,www.repubblica.it