Indagini sulla morte di Bledar Dedja, 39enne di origini albanesi e residente ad Asolo, trovato cadavere in un bosco del Grappa da un amico di famiglia. Aveva i pantaloni abbassati e varie ferite di arma da taglio. Secondo gli inquirenti potrebbe essersi trattato di una vendetta o di un regolamento di conti.
Ucciso per vendetta o per un regolamento di conti. È giallo sulla morte di Bledar Dedja, 39enne di origini albanesi e residente ad Asolo, trovato cadavere ieri mattina in un bosco del Grappa da un amico di famiglia. Sul corpo, accasciato tra la boscaglia in una strada sterrata che collega via dei Colli alla provinciale 20, sono stati segnalati segni di arma da taglio. Uno dei fendenti avrebbe perforato un polmone.
Sulle braccia, inoltre, sarebbero state trovate altre ferite come se la vittima avesse provato a difendersi. L’uomo è stato rinvenuto con i pantaloni abbassati. L’autopsia, che verrà effettuata per chiarire le cause della morte, dovrà stabilire anche se prima del decesso il 39enne abbia avuto un rapporto sessuale. A 100 metri di distanza dal corpo c’era la sua Mercedes, parcheggiata a lato del sentiero.
Tante le piste seguite dagli inquirenti nelle ultime ore, tra cui quella di un appuntamento con un’altra persona finito nel sangue, forse al culmine di un litigio scoppiato per motivi che ancora si ignorano. Ma non si escludono altre ipotesi, come quella di un regolamento di conti. Di certo, prosegue la caccia al killer e all’arma del delitto, che ancora non è stata trovata.
Bledar Dedja era sposato ed era padre di due bambini. Era arrivato in Italia circa 20 anni fa. L’ultima volta è stato visto nel ristorante-pizzeria di Borso del Grappa, L’Antica Abbazia, dove lavorava come giardiniere e addetto alle pulizie. Poi se ne sono perse le tracce. L’ultima telefonata fatta alla cognata è delle 16.15: aveva appena finito il turno e per il fine settimana aveva in programma di andare a pescare con un amico, con il quale non ha avuto più contatti.
Nei prossimi giorni continueranno i rilievi, in primis sull’auto della vittima, come anche sui vestiti, alla ricerca di eventuali tracce (impronte digitali o Dna) lasciate dall’assassino. Sul luogo del ritrovamento c’erano parecchie tracce di sangue sulle foglie, sui sassi e anche schizzi sui tronchi. Al vaglio anche i tabulati telefonici e le immagini delle telecamere pubbliche e private installate nella zona.
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di Ida Artiaco
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2024-01-22 07:20:12 ,