Recarsi dal pediatra per la somministrazione del vaccino anti-influenzale può diventare una situazione più facile da gestire per tutti. Con l’arrivo del vaccino in forma di spray nasale, sempre più diffuso in Italia, non sarà più necessaria la fastidiosa fitta che fa così tanta paura ai più piccoli. Ma di cosa si tratta esattamente ed è davvero efficace?
Il vaccino spray: come funziona
A differenza del classico vaccino, somministrato tramite un’iniezione, il vaccino spray si spruzza direttamente nelle narici. Si tratta, in particolare, di un vaccino vivo attenuato che viene somministrato con spray intranasale e autorizzato per l’uso in bambini e adolescenti, di età compresa tra 2 e 18 anni, con una posologia pari a 0,2ml. Il vaccino, in pratica, viene somministrato sotto forma di dose suddivisa nelle due narici: dopo aver somministrato metà della dose (0,1ml) in una narice, si proseguirà somministrando l’altra metà nell’altra narice immediatamente dopo. “Il paziente può respirare normalmente durante la somministrazione del vaccino; non è necessario inspirare attivamente o inalare”, precisano dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema). “Ai bambini che non sono stati vaccinati precedentemente contro l’influenza stagionale, deve essere somministrata una seconda dose dopo un intervallo di almeno 4 settimane dalla prima”. Approvato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per tutti i minorenni, lo spray è stato inizialmente passato solo ai bambini con patologie, mentre dal 2022-2023 non ci sono stati più limiti.
L’efficacia
Come ogni anno, il vaccino è diretto contro tre ceppi di virus influenzali, in base alle raccomandazioni annuali dell’Organizzazione mondiale della sanità. “I ceppi del virus influenzali contenuti nel vaccino sono adattati al freddo, sensibili alla temperatura e attenuati”, Proseguono dall’Ema. “Di conseguenza, essi si replicano nel nasofaringe e inducono un’immunità protettiva”. Per essere efficace, quindi, un vaccino non deve essere necessariamente somministrato tramite una fitta. Ricordiamo, ad esempio, quello contro la poliomielite di Sabin, offerto per via orale tramite una zolletta di zucchero. “Il punto interessante è che l’immunità può essere molto superiore”, ha raccontato a Repubblica Roberto Burioni, virologo al San Raffaele di Milano, ricordando che la analisi sta andando proprio in questa direzione. “Si basano sullo spray anche i immunizzazioni anti Covid della nuova generazione”, ha spiegato l’esperto.
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di Marta Musso www.wired.it 2024-11-28 11:00:00 ,