Quotidiani, riviste, contenuti tv in streaming diffusi abusivamente su canali Telegram, con danni economici per le imprese editoriali e guadagni illeciti per gli organizzatori, che fornivano gratuitamente i contenuti a centinaia di migliaia di persone e incassavano i proventi da banner e link pubblicitari. L’inchiesta dei finanzieri del Nucleo speciale “tutela privacy e frodi tecnologiche” ha portato al sequestro e alla chiusura di 545 canali della piattaforma di messaggistica, attraverso i quali almeno 430 mila utenti hanno avuto indebitamente accesso ai contenuti senza pagare alcuna somma.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-10-06 20:33:31 ,milano.repubblica.it