Una sperimentazione di un modello di Responsabilità estesa del produttore (Rep) per gli online marketplace, per lo smaltimento o il riciclo di smartphone, batterie e rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) è stata presentata nell’auditorium del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Alla presenza di tutti gli attori coinvolti, sono stati illustrati i primi risultati dell’Accordo di programma con Amazon Services Europe Sarl e i consorzi Erp Italia, Erion Weee ed Erion Energy per la sperimentazione di un modello di Rep.
“L’ accordo apporta benefici tangibili al sistema di recupero dei rifiuti nel suo complesso, consentendo di ridurre i rischi di inquinamento dovuti all’inadeguata gestione del relativo fine-vita e confermando l’attività di avanguardia che il nostro paese conduce nel settore dell’economia circolare. Lo strumento che presentiamo oggi è anche una vittoria perché valorizza non solo la collaborazione tra pubblico e privato, ma diffonde una buona pratica che spero possa essere presto estesa anche ad altre filiere, come modello e con cui affrontare, in modo dinamico e collaborativo, le sfide e gli impegni della transizione ecologica” ha dichiarato, in apertura di lavori, il viceministro all’Ambiente e sicurezza energetica Vannia Gava.
Gli obiettivi dell’accordo
Partendo dal quadro di riferimento normativo europeo della Rep e dalle misure previste nella Strategia per l’economia circolare nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, l’accordo lancia un modello sperimentale di Rep per gli online marketplace (dove i volumi di smartphone e apparecchiature elettroniche commercializzate sono rilevanti) e ha il pregio di avere introdotto un Modello di conformità semplificato, con lo scopo di garantire che tutti i prodotti immessi sul mercato attraverso le piattaforme online rispettino la normativa attuale.
Numerosi gli obiettivi: impegnare i sistemi di controllo del recupero e della riduzione dei rifiuti Raee; razionalizzare e semplificare gli adempimenti in materia di Rep posti a carico dei venditori a distanza, promuovendo la loro responsabilizzazione; sperimentare, promuovere ed attuare attività di riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti; sperimentare e promuovere la messa in commercio dei prodotti in modo da ridurre i rischi di inquinamento dovuti alla inadeguata gestione del relativo fine-vita; sperimentare, promuovere, attuare e sviluppare processi distributivi idonei a ottimizzare il recupero; razionalizzare, semplificare e favorire la funzione del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica di vigilanza e controllo.
La sinergia pubblico-privato
Il principio della Rep stabilisce che chi realizza o importa un bene deve occuparsi del prodotto immesso al consumo non solo durante il suo ciclo di vita ma anche quando diventa rifiuto. Al produttore è richiesto un impegno dal punto di vista progettuale, realizzando beni che siano già orientati alle 3 R (reimpiego, riciclo e recupero), sia da quello gestionale ed economico, incluse le operazioni di raccolta differenziata, di cernita e di trattamento dei rifiuti Raee.
“Si tratta di un’intesa dalla portata particolarmente innovativa che si inserisce nel quadro di riferimento europeo della Rep e attua una delle misure previste nella Strategia per l’economia circolare, riforma abilitante del Pnrr”, ha dichiarato il capo dipartimento Sviluppo sostenibile del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Laura D’Aprile. “L’accordo – ha spiegato invece Leonardo Salvemini, componente, nominato dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, con funzioni di presidente del tavolo permanente di attuazione dell’Accordo di programma – rappresenta uno strumento emblematico che ha permesso e permetterà di arginare ogni eventuale dubbio sull’applicazione degli obblighi di responsabilità estesa del produttore. Non solo, si tratta anche di un modello di confronto su temi specifici. Un modello che potrà essere utilizzato per conoscere e superare eventuali lacune normative, consentendo il dialogo tra tutti i soggetti coinvolti, in rispetto del principio democratico e, in particolare, della ben nota fase ascendente”.
Soddisfatta dell’accordo anche Bianca Martinelli, policy and strategy director di Amazon Italia. “Siamo molto orgogliosi poter promuove un corretto recupero e riciclo dei rifiuti – ha detto nel suo intervento – che sia in grado di ridurre l’impatto sull’ambiente. Questa iniziativa testimonia come sia sempre strategica la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, pubblici e privati, e s’inscrive perfettamente nel nostro più ampio impegno per la sostenibilità, sancito dalla nostra adesione al Climate Pledge, con il quale ci siamo impegnati a raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2040”.
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di Fabio Salamida www.wired.it 2023-06-30 04:40:00 ,