Il 6 luglio è stato ufficialmente introdotto il domicilio digitale: indicando volontariamente sul portale dedicato all’indice nazionale dei domicili digitali (Inad) dalla presidenza del Consiglio dei ministri il proprio indirizzo di posta elettronica certificata (pec) sarà dunque possibile gestire, ricevere e inviare una serie di documenti nel rapporto con le pubbliche amministrazioni.
In particolare, si potranno ricevere via mail comunicazioni ufficiali con valore legale come per esempio multe, accertamenti, cartelle esattoriali, rimborsi e detrazioni fiscali. Ma come funziona il domicilio fiscale? Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
- Che cos’è l’Inad?
- Cos’è un domicilio digitale?
- Chi può eleggere il proprio domicilio fiscale sull’indice?
- Quali costi ha questa iscrizione?
- Quali documenti può inviare la pubblica amministrazione a un domicilio digitale?
- Si può attivare una pec su Inad?
- Chi può consultare l’Inad?
- Si può condividere il proprio domicilio digitale con qualcuno?
- Come si accede a Inad?
- Quando si può utilizzare il servizio?
Che cos’è l’Inad?
Inad è l’acronimo di indice nazionale dei domicili digitali, che è dedicato alle persone fisiche, ai professionisti e agli altri enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione in albi, elenchi o registri professionali o nel registro delle imprese.
Cos’è un domicilio digitale?
È l’indirizzo di posta elettronica certificata (pec) o un servizio elettronico di recapito certificato qualificato, come definito dal regolamento Eidas, valido ai fini delle comunicazioni elettroniche aventi valore legale.
Chi può eleggere il proprio domicilio fiscale sull’indice?
Possono farlo le persone fisiche che abbiano raggiunto il diciottesimo anno di età e che siano capaci di agire, i professionisti che svolgono una professione non organizzata in ordini, albi o collegi e gli enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione nell’Ini-pec.
Quali costi ha questa iscrizione?
Nessuno. Non solo l’accesso ai servizi del portale sono gratuiti, elezione, modifica e cessazione del domicilio compresi, ma grazie all’utilizzo del domicilio digitale è possibile risparmiare i costi di diversi altri servizi. Su tutti, i costi di invio con le poste e quelli di invio di una comunicazione avente valore legale, per la quale saranno ridotti anche i tempi.
Quali documenti può inviare la pubblica amministrazione a un domicilio digitale?
Tutte le comunicazioni con valore legale ai sensi di quanto previsto dal codice dell’amministrazione digitale, come per esempio comunicazioni relative a rimborsi fiscali e detrazioni d’imposte, accertamenti e verbali di sanzioni amministrative.
Si può attivare una pec su Inad?
No, non è possibile farlo. Gli indirizzi di posta elettronica certificata vanno attivati attraverso un gestore autorizzato. Una volta ottenuto, è possibile eleggerlo come domicilio digitale.
Chi può consultare l’Inad?
L’indice è consultabile da chiunque, senza necessità di autenticazione.
Si può condividere il proprio domicilio digitale con qualcuno?
No, il domicilio digitale è personale e non condivisibile.
Come si accede a Inad?
Sono tre le modalità messe a disposizione per accedere all’indice: lo spid, la carta d’identità elettronica (cie) e la carta dei servizi (cns). Per gli enti la registrazione deve essere effettuata dal legale rappresentante o da un suo delegato.
Quando si può utilizzare il servizio?
Quasi sempre. L’Inad è infatti disponibile ogni giorno dall’1 alle 24. Da mezzanotte all’una le sue funzionalità sono sospese al fine di consentire l’aggiornamento del sistema.
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di Alessandro Patella www.wired.it 2023-07-06 15:31:47 ,