Nel discorso di fine anno il presidente parler anche di Costituzione, diritti e sviluppo
Solo in un divertente film francese come Un anno difficile tutti i capi dello Stato salutano i cittadini a San Silvestro ripetendo ossessivamente che quello che comincia sar appunto un anno difficile. Di solito lo sforzo di non essere ansiogeni. Non troppo, in modo che basti un cenno alla fiducia per compensare scenari troppo foschi. Ecco la regola dei nostri presidenti della Repubblica quando preparano il messaggio di fine anno. Non piace a nessuno, infatti, caricare il futuro di dubbi e incertezze, nel momento in cui si fanno gli auguri. Si rischierebbe di alimentare il pessimismo, con effetti deprimenti, se non paralizzanti, sull’intero Paese. Perch alla gente comune, non alla politica, che questo tipo di discorso si rivolge.
Stavolta, per, Sergio Mattarella non se la sente di trascurare un tema angoscioso e terribilmente concreto come la guerra mondiale a pezzi — cos l’ha definita, mutuando una frase di papa Francesco — che insanguina il Pianeta e di ignorare le conseguenze che una simile concatenazione di conflitti pu avere anche sulle societ pi evolute dal punto di vista democratico.
Ne ha parlato di continuo, nel 2023. Per una questione di realismo. Lo far anche domani sera, in diretta tv, riferendosi sia allo scontro avviato quasi tre anni fa dalla Russia sul territorio dell’Ucraina, sia a quello in corso in Medio Oriente, dopo…
Author: Marzio Breda
Data : 2023-12-29 20:15:44
Dominio: www.corriere.it
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