Andrea Carnevale: “Papà uccise mamma quando avevo 13 anni. Paola Perego mi ha tradito e lasciato” – Calcio

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Andrea Carnevale, 63 anni lo scorso 12 gennaio, ha parlato per la prima volta a Repubblica della tragedia che ha colpito la sua famiglia. Quando l’ex calciatore del Napoli aveva 13 anni, a Monte San Biagio (Latina), il padre Gaetano, ex manovale delle Ferrovie dello Stato, uccise la moglie Filomena, da cui aveva avuto sette figli, mentre lavava i panni nel fiume che sfocia nel lago di Fondi. Gaetano, anni dopo, si suicidò nel manicomio criminale di Aversa: “Parlavamo con i carabinieri di quello che succedeva a casa e ci dicevano: ‘Se non vediamo il sangue….’. Cosa potevo, cosa potevamo fare? Poi, quel giorno, il fiume si è colorato di rosso. Ho detto al maresciallo: ‘Questo è il sangue che volevi’. Ma non sono deceduto, ho fatto la mia vita”.

Carnevale e quel labiale a Italia ‘90

Carnevale, ora capo degli osservatori dell’Udinese, ha raccontato gli alti e bassi della sua carriera e della sua vita. Ai Mondiali di Italia ‘90, partito titolare, finì ai margini dopo che – al momento della sostituzione nella partita con gli Stati Uniti – le telecamere intercettarono un labiale, il suo “vaffa” diretto al ct azzurro: “Vicini mi chiamò: ‘Andrea, ma che mi hai mandato affanculo?’. Io mi scusai, gli spiegai che era solo un’imprecazione ma dalla partita successiva mi lasciò in tribuna, fino alla fine del Mondiale”.

La formazione azzurra a Italia '90. Carnevale è il secondo da destra, in piedi

La formazione azzurra a Italia ’90. Carnevale è il secondo da destra, in piedi

 

Carnevale e il doping: “La squalifica di un anno fu una mazzata”

Pochi mesi dopo, a ottobre 1990, lo scandalo doping, con la squalifica, insieme ad Angelo Peruzzi, per l’assunzione di uno stimolante, la fentermina: “Me ne assumo la responsabilità totale. Dalla Federazione mi rassicurarono: ‘Prenderai uno o due mesi di squalifica’, anche perché la quantità era irrisoria, zero virgola. Invece mi diedero un anno, una mazzata. Mi perquisirono casa, ci fu il processo penale. Ricordo che il pm disse: ‘Abbiamo trovato nella sua abitazione questo prodotto’. E il giudice: ‘Ah, quelle vitamine, le prendo anche io’. Fui assolto”.

Carnevale in gol il 10 maggio 1987, giorno del primo scudetto del Napoli

Carnevale in gol il 10 maggio 1987, giorno del primo scudetto del Napoli

 

Carnevale e il processo per droga: il rifiuto del patteggiamento

Altro guaio giudiziario, nel 2002, con l’arresto con l’accusa di detenzione e spaccio di cocaina: “Una telefonata che non dovevo fare, un millantatore che mi accusò, la mia solita ingenuità. Un periodo tremendo: un mese ai domiciliari, anni di processi. Volevo liberarmi e dissi al mio avvocato: ‘Perché non patteggiamo?’. ‘No, caro Andrea, non hai fatto niente, devi uscire innocente dal tribunale’. Aveva ragione, fui assolto”.

Andrea Carnevale e Paola Perego insieme, nel 1995

Andrea Carnevale e Paola Perego insieme, nel 1995

 

Carnevale e Paola Perego: “Mi tradì e mi lasciò”

Anche per quella storia finì il suo matrimonio con Paola Perego, madre dei suoi primi due figli, Giulia e Riccardo. Carnevale parla così dell’ex moglie: “In questi anni lei ha parlato pubblicamente dei miei tradimenti, della depressione. Io sono sempre stato zitto, non sono un uomo da gossip. Ho commesso i miei sbagli, ma non sono stato l’unico a sbagliare in quel matrimonio. Non voglio che tra qualche anno i miei nipoti leggano che il nonno è stato il più grande puttaniere d’Italia. Io non ho lasciato, sono stato lasciato. E tradito”.

Carnevale, Maradona e Giordano

Carnevale, Maradona e Giordano

 

Carnevale e Maradona: “Un uono immenso”

Carnevale è stato compagno di Maradona nel Napoli dei primi due scudetti: “Il più forte calciatore di tutti i tempi. Lo vedevo ogni giorno, eravamo compagni, eppure ogni volta avevo la tremarella, perché Diego era immenso, una personalità emozionante, ero e sono fiero di averlo conosciuto. Quando arrivava lui, si fermavano gli aeroporti, gli alberghi, gli stadi. Maradona mi ha reso ricco di animo, di cuore e anche di soldi”.

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Carnevale e l’Udinese: “Pafundi avrà un futuro da campione”

La famiglia Pozzo, proprietaria dell’Udinese, lo ha voluto a Udine, dove vive e lavora da 23 anni. Si è risposato con Beatrice, da cui ha avuto un’altra figlia, Arianna, che ora studia all’università. Tanti i talenti scoperti da Carnevale, l’ultimo Simone Pafundi, 17 anni, che però fatica a trovare spazio: “Deve solo avere pazienza e ascoltare i consigli di chi gli vuole bene, come me, che ho una foto con lui quando aveva 10 anni e mi arrivava a una gamba. Quando sarà pronto, sarà buttato dentro perché nessun allenatore è masochista. Il futuro gli appartiene, sarà un titolare fisso della Nazionale”.



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