Apple, perché sta alzando gli stipendi a tutto il personale

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di Kevin Carboni

Apple ha intenzione di alzare i salari dei suoi dipendenti, da quelli delle sedi centrali ai lavoratori dei negozi. Il piano di aumenti dipende da una molteplicità di fattori che stanno influenzando l’economia globale, dalla mancanza di manodopera all’aumento dell’inflazione che negli Stati Uniti, dopo aver raggiunto i livelli più alti degli ultimi 40 anni, sta portando a pressioni sindacali crescenti.

Secondo quanto riportato dalla Cnbc, il salario iniziale per venditori e venditrici aumenterà da 20 a 22 dollari l’ora, ma l’azienda ha parlato anche di cifre maggiori in alcune regioni chiave per l’azienda. “Sostenere e trattenere i migliori membri de team ci permette di offrire ai nostri clienti prodotti e servizi migliori e più innovativi. Per questo, nell’ambito del nostro processo annuale di valutazione delle prestazioni stiamo aumentando il nostro budget complessivo per le retribuzioni”, ha dichiarato un portavoce Apple al Wall street journal.

La decisione è arrivata a poche settimane da quando un punto vendita del Maryland è diventato il terzo Apple store ad annunciare piani di sindacalizzazione del personale, seguendo l’esempio di altri due negozi in Georgia e a New York. La creazione di unioni sindacali è un vero tabù nel mercato del lavoro statunitense, le stesse aziende osteggiano apertamente la loro formazione, sia tramite l’assunzione di avvocati specializzati nel contrastarle, sia attraverso intimidazioni e minacce al personale.

Tuttavia, l’aumento dell’inflazione all’8,3%, che mette a repentaglio il potere di acquisto delle persone, e la mancata redistribuzione con lavoratrici e lavoratori degli enormi profitti accumulati dalle aziende tecnologiche durante la pandemia, sta convincendo sempre più persone a unirsi per tutelare i propri diritti e migliorare le proprie condizioni di lavoro. Quando però la sindacalizzazione fallisce, perché osteggiata dalle compagnie, lavoratori e lavoratrici tendono ad abbandonare le aziende, cercando altrove migliori condizioni di lavoro, migliori salari e prospettive.

Queste due tendenze, in forte crescita tra il 2021 e il 2022, non riguardano solo Apple, ma coinvolgono tutte le big tech. Per esempio, Amazon sta affrontando i primi successi nella formazione di sindacati negli Stati Uniti, Microsoft ha annunciato nelle scorse settimane di aver raddoppiato il suo budget globale per i salari e anche Google sta aumentando le retribuzioni a tutto il personale per evitare fughe di massa. Sembra quindi che le ricchissime aziende del settore tecnologico stiano cominciando ad ascoltare le giuste istanze portate da lavoratrici e lavoratori, che rappresentano l’ossatura portante dei loro business.



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www.wired.it
2022-05-27 09:34:48

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