Arrestato il domestico del ministro della Difesa israeliano, era “una spia dell’Iran”

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AGI – Un uomo israeliano che lavorava come domestico a dimora del ministro della Difesa, Benny Gantz, è stato arrestato con l’accusa di essere una spia per conto dell’Iran. Lo riferisce la stampa israeliana.

L’uomo, Omri Goren, è stato scoperto dal servizio di sicurezza israeliano, lo Shin Bet, ed è stato arrestato poco dopo aver contattato un gruppo di hacker collegato all’Iran ma prima che potesse fare alcun danno. Goren è ora accusato di spionaggio e rischia una condanna da 10 a 15 anni.

Secondo la procura israeliana, all’inizio di novembre, Goren ha contattato via Telegram sotto falsa identità una persona vicina all’Iran offrendo il proprio aiuto alla luce del suo facile accesso alla dimora del ministro. Al gruppo di hacker, Black Shadow -che il mese scorso ha effettuato un grave attacco informatico ai siti Web di civili israeliani, rubando, tra le altre cose, dati da un popolare sito di incontri LGBT- ha offerto collaborazione in cambio di denaro.

Goren si sarebbe offerto d’installare sul computer di dimora di Gantz un malware che avrebbe dato all’operatore legato all’Iran l’accesso al dispositivo del ministro.

Per dimostrare la sua attendibilità, l’uomo, che da anni lavorava con la moglie per l’attuale ministro della difesa ed ex premier a rotazione, ha anche scattato fotografie di una serie di oggetti in diverse parti della dimora: la scrivania, i computer, un tablet, una scatola con il sigillo dell’Idf, una cassaforte, un distruggi-documenti, foto di Gantz e della sua famiglia, ricevute di tasse.

Ma quel che è più incredibile è che Goren non è nuovo alla giustizia israeliana: il 37enne, residente a Lod, una cittadina che si trova a una quindicina di chilometri da Tel Aviv, è stato condannato cinque volte tra il 2002 e il 2013, in due occasioni per rapina in banca e le altre per furto ed effrazione; e ha scontato scontando quattro pene detentive di cui l’ultima di quattro anni.

Adesso dunque nell’ambiente politico israeliana ci si interroga sulle modalità di assunzione del personale, soprattutto da parte di personalità di alto profilo.

Lo Shin Bet ha infatti avviato una revisione sulle modalità in cui vengono eseguiti i controlli sui dipendenti dei ministri “con l’obiettivo di limitare la possibilità che casi come questo si ripetano in futuro”.

Il ministro Gantz era stato preso di mira da servizi segreti ostili a Israele anche in passato: nel 2019, si disse che il suo cellulare personale fosse stato hackerato dall’Iran.

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Agi , 2021-11-18 14:58:00
www.agi.it

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