ROMA – In Alto Adige, dove l’anno scolastico è iniziato lunedì 6 settembre, “alcune classi sono già in Dad” per casi di positività tra alunni oppure professori. A confermarlo è il presidente della Provincia autonoma Arno Kompatscher, che ha spiegato: “Siamo i primi ad aver avviato uno screening sul Covid-19, anche se, per il momento, il controllo è solo parziale”. Il programma nazionale deve ancora partire e avrà al centro i test salivari nelle scuole sentinella.
“Il controllo”, ha detto ancora il governatore Kompatscher, “ci aiuterà ad evitare grossi focolai nelle scuole. I primi casi negli istituti sono stati scoperti perché le persone, in un modo o l’altro, vengono comunque testate”. Secondo alcune informazioni, al momento le classi in Didattica a distanza sarebbero in tutto otto in scuole superiori, medie ed elementari. Ora i ragazzi di queste classi dovranno fare i tamponi, ma se i genitori non daranno il via libera al test, i figli andranno automaticamente in quarantena.
Scuola: primo giorno sui banchi in Alto Adige, nella terra dei No Vax dove 20 prof si sono già dimessi
dal nostro inviato
Giampaolo Visetti
Otto giorni dopo l’avvio delle scuole nella Provincia autonoma di Bolzano i contagi, come era facile immaginare e come si poteva dedurre osservando l’inizio dell’anno scolastico negli Stati Uniti e in Israele, si iniziano a certificare. Servirà una settimana per comprendere la portata del problema nelle restanti nove Regioni d’Italia e nella Provincia autonoma di Trento. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nell’intervista a Repubblica aveva detto: “Non ci sarà più una regione intera in Dad, di fronte a cluster isoleremo le scuole e isoleremo le classi”.
L’Alto Adige alla vigilia della partenza scolastica aveva avuto un numero consistente di docenti contrari al Green Pass: venti si erano sospesi dal servizio e il ministero aveva avviato la sanzione per altri cinquantotto dipendenti.