Fallen Leaves di Aki Kaurismäki è una love story tra lavori precari e conflitto in Ucraina | Wired Italia

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Si intitola Fallen Leaves, foglie cadute, il film del regista finlandese Aki Kaurismäki presentato in concorso al festival di Cannes.

Un classico film alla Kaurismäki che, da ormai 40 anni – il suo primo film Delitto e castigo è del 1983 – si è fatto conoscere per il suo stile minimale, i dialoghi scarni, l’ironia, e una vena malinconica che attraversa tutti suoi film.

Fallen Leaves è una storia d’amore perché ha spiegato il regista “di amore ne abbiamo più che mai bisogno in tempi come questi”. Con una guerra in corso in Europa che Kaurismäki ha voluto ricordare nel film attraverso le news che la protagonista ascolta alla radio ogni sera prima di cambiare canale per sfuggire all’angoscia. “Credo che la gente continuerà a vedere film. Il cinema dura per sempre, per questo ho scelto di parlare della guerra. Voglio che le persone ricordino quello che sta accadendo in Ucraina anche in futuro”, ha detto il regista. E ha aggiunto: “Non avrei potuto girare un film durante il conflitto e non parlarne”.

La protagonista, Ansa (che ha spiegato Alma Pöysti, l’attrice che la interpreta, in finlandese significa trappola) è una donna che trascorre le sue giornate tra il lavoro e lunghi viaggi sui mezzi pubblici per andare e tornare da una dimora dove c’è poco oltre a un letto, la sua vecchia radio e un forno a microonde.

Una sera in un bar dove si fa karaoke ha uno scambio di sguardi con uno sconosciuto. Un personaggio che durante tutto il film viene chiamato solo per cognome, Holappa: persino il suo unico amico non ne conosce il nome di battesimo. “Non lo so neppure io”, ha detto con un ghigno il regista, “non l’ho mai scritto”. Holappa oltre che essere solitario e di poche parole, ha grossi problemi di alcol. “Sono depresso perché bevo e bevo perché sono depresso”, dice.

Qualche tempo dopo quella serata, i due si ritrovano per caso davanti al ristorante dove Ansa sta per iniziare il suo turno da lavapiatti . Un lavoretto che ha trovato dopo essere stata licenziata dal supermercato per aver “rubato” un tramezzino scaduto perché, le dice, il suo superiore il punto non è se fosse o non fosse merce vendibile, quel panino non era suo dal momento che apparteneva al bidone dei rifiuti.



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di Enrica Brocardo www.wired.it 2023-05-23 16:30:43 ,

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