«Il pm Storari resterà a Milano». No del Csm alla richiesta di trasferirlo- Corriere.it

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di Luigi Ferrarella

Il Consiglio superiore della magistratura ha bocciato la proposta del procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi e gli illeciti contestati al magistrato

«Clamoroso al Cibali!», gracchierebbe la radiocronaca del processo disciplinare al pm Paolo Storarise si assimilasse il Consiglio superiore della magistratura allo stadio calcistico etneo, teatro nel 1961 dello smacco della potente Inter di Helenio Herrera contro il neopromosso Catania: trasposto nel mondo delle toghe, è quello che accade ieri quando la sezione disciplinare Csm sentenzia che non c’è alcuna esigenza cautelare, e anzi nemmeno sostanza di tre illeciti, perché il pubblico ministero Storari debba essere trasferito d’urgenza dalla Procura di Milano e smettere di fare il pm.

Il totale rigetto, raro quanto la richiesta, boccia così l’iniziativa che il procuratore generale della Cassazione, Giovanni Salvi, aveva formulato (in base alle relazioni del procuratore milanese Francesco Greco e della sua vice Laura Pedio) nei confronti del pm del caso Amara: cioé il pm che nell’aprile 2020 — per tutelarsi dall’attendismo dei capi su quattro mesi di controverse dichiarazioni dell’indagato ex avvocato Eni Piero Amarasulla supposta associazione segreta Ungheria — ne aveva consegnato in file word i verbali segretati all’allora consigliere del Consiglio superiore della magistratura Piercamillo Davigo. Il quale poi per rivitalizzare l’indagine ne parlò al Csm proprio con Salvi (che telefonò a Greco determinando la prima notizia di reato iscritta il 12 maggio 2020), con il vicepresidente del Csm David Ermini e altri consiglieri.

Se per Salvi la «informale e irrituale» consegna dei verbali, «a un singolo consigliere Csm» e «a insaputa del procuratore di Milano», aveva violato le modalità formali (plico riservato al Comitato di presidenza Csm) ricavabili da due circolari Csm del 1994 e 1995, il Csm invece vi coglie nel tempo numerose «problematiche interpretative», sicché è «poco agevole individuare un precetto disciplinare» contestabile a Storari (indagato con Davigo a Brescia per rivelazione di segreto). A Storari era poi contestato che, «non avendo messo Greco e Pedio anticipatamente al corrente di un effettivo e formalizzato dissenso sulle indagini», li avesse esposti a «una sotterranea campagna di discredito all’interno del Csm». Ma il Csm ora osserva che nel colloquio con Davigo il tema non era «una chiara accusa di omessa iscrizione, o di inerzia investigativa, ma la preoccupazione di Storari sulle modalità di gestione del procedimento in presenza di una chiara divergenza di vedute con il procuratore e l’aggiunto sull’iscrizione di notizie di reato».

Storari era infine accusato di aver «ostruito» e «rallentato» tra ottobre 2020 e marzo 2021 (apposta per tacere ai colleghi di aver consegnato i verbali a Davigo nell’aprile 2020 e così occultare il proprio conflitto di interessi) l’indagine su altri verbali di Amara ricevuti anonimi dal Fatto Quotidiano, e che adesso i pm romani ritengono spediti dalla segretaria di Davigo al Csm. Salvi valorizzava la relazione del 6 maggio scorso in cui Pedio riferiva che, dopo aver concordato con Storari nel gennaio 2021 una consulenza al perito informatico Bedarida, «solo l’8 marzo» Storari l’avesse affidata.

In realtà in udienza, oltre a far rilevare che il fascicolo per la fuga di notizie fu iscritto dai capi solo nell’aprile 2021, Storari con il suo difensore Paolo Della Sala ha documentato due circostanze taciute dalle relazioni di Greco e Pedio, e quindi anche dall’imputazione di Salvi. E cioè che sin da novembre 2020 il pm avesse avviato indagini (celle telefoniche, telecamere, targhe auto) passibili di identificare l’anonima; e che sin dal 4 dicembre 2020 avesse incaricato il consulente Bedarida di preparare il quesito tecnico della perizia, poi conferita l’8 marzo 2021 per i ritardi nel lavoro accumulati dal consulente reduce da Covid come la moglie. Sicché al Csm «non appaiono forniti» neanche «indizi per ritenere che Storari» potesse «ricollegare» i verbali anonimi a quelli che mesi prima aveva dato a Davigo.

4 agosto 2021 (modifica il 4 agosto 2021 | 22:08)



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