Il Senato Usa assolve Trump: non passa l’impeachment. Ma 7 Repubblicani votano per la condanna

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I guai giudiziari

Al di là dell’impeachment, altri guai giudiziari incombono sulla testa di Donald Trump, mettendo a rischio il suo futuro politico già macchiato per sempre dall’assalto al Congresso. Lo ha ammesso lo stesso Bruce Castor, uno dei suoi difensori nel dibattimento al Senato, per sostenere che casomai è la giustizia ordinaria che si deve occupare del suo cliente: “Non c’è verso che il presidente degli Stati Uniti possa comportarsi in modo violento alla fine del suo mandato e farla franca. Il dipartimento di Giustizia sa cosa deve fare con queste persone. Se il presidente ha commesso dei crimini, dopo che ha lasciato l’incarico, vai e lo arresti”. Un’uscita che ha fatto saltare sulla sedia the Donald a Mar-a-Lago, raccontano i bene informati. Del resto ora l’ex commander in chief non gode più di alcuna immunità. Sull’attacco al Capitol c’è un’inchiesta aperta dal procuratore della capitale, che non ha escluso il coinvolgimento di Trump.

C’è poi l’indagine avviata dalla procuratrice dem di Atlanta Fani Fillis sulla telefonata con cui l’allora presidente chiese al segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger di trovare “abbastanza voti” per ribaltare la vittoria di Joe Biden nel Peach State. Indagine che ha messo nel mirino anche il senatore repubblicano Lindsey Graham, uno dei suoi principali alleati, per una telefonata analoga in cui chiedeva a Raffensperger se aveva il potere di scartare i voti via posta in alcune contee.

Procura di New York all’offensiva

Ma le inchieste più pericolose sono quelle della procura di New York, che potrebbero costargli anche il carcere. Il procuratore (dem) di Manhattan Cyrus Vance sta indagando per accertare se il presidente e la sua Trump Organization abbiano commesso frodi bancarie, assicurative e fiscali, nonché se abbiano falsificato documenti aziendali. L’indagine è partita dalle rivelazioni dell’ex avvocato personale di Trump, Michael Cohen, sui pagamenti per comprare il silenzio di due donne sui loro affaire con l’allora tycoon, in violazione della legge elettorale. L’attorney general di New York (dem) Letitia James sta appurando invece se Trump ha gonfiato il valore dei suoi asset per apparire tra le persone più ricche della classifica di Forbes, sgonfiandoli invece per pagare meno tasse. Il figlio Eric è già stato interrogato sotto giuramento e la stessa sorte potrebbe attendere Trump.

Un’altra spada di Damocle è l’inchiesta sugli abusi dei fondi per la cerimonia di inaugurazione presidenziale nel 2017, che coinvolge pure i figli Ivanka e Donald jr. C’è poi una causa in famiglia, quella della nipote Mary, che accusa lo zio e i suoi fratelli di frode per averle dato una quota inferiore dell’eredità del nonno. Infine due cause per diffamazione, una della scrittrice Jean Carroll e l’altra di Summer Zervos, ex concorrente del reality show The Apprentice: entrambe contro l’ex presidente per aver negato di averle aggredite sessualmente. Un vero e proprio slalom giudiziario che attende The Donald dopo il secondo impeachment.



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