Author: (AP Photo/Teresa Crawford, File)
Data : 2023-06-19 09:48:00
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Lunedì pomeriggio alla Camera inizierà la discussione generale sulla proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia per modificare la legge 40 del 2004 sulla fecondazione assistita e rendere così la gestazione per altri quello che è stato definito sui media come un reato “universale”, cioè perseguibile in Italia anche se praticata all’estero da un cittadino o da una cittadina italiana. La gestazione per altri (GPA) è quella forma di procreazione assistita che prevede che la gravidanza sia portata avanti da una persona per conto di altre che, per condizione o per patologia, non possono avere dei figli: è comunemente nota con termini dispregiativi come “utero in affitto” o “maternità surrogata”, che è l’espressione utilizzata dal governo.
La proposta di legge riprende il testo di una proposta presentata quattro anni fa da Giorgia Meloni e poi anche da Mara Carfagna, che all’epoca faceva parte di Forza Italia e che oggi è deputata di Azione-Italia Viva. È stata approvata dalla commissione Giustizia il 31 maggio e poi dalla commissione Affari costituzionali. La relatrice è Carolina Varchi, di Fratelli d’Italia.
La GPA è consentita e regolamentata in alcuni paesi d’Europa e del mondo, mentre in Italia è vietata dalla legge 40 del 2004: era stata approvata durante il secondo governo Berlusconi, è tra le più restrittive d’Europa ed è contestata da tempo per i vari divieti che contiene (alcuni dei quali rimossi nel tempo da sentenze della Corte costituzionale). Quello sulla GPA è ancora in vigore, dunque le persone che in Italia vogliono farvi ricorso vanno all’estero: si tratta, soprattutto, di coppie eterosessuali con problemi di fertilità, ma anche di persone singole, di coppie di uomini e in casi più rari anche di donne.
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La proposta di Fratelli d’Italia vuole modificare l’articolo 12 della legge 40 nella parte in cui fissa le sanzioni per chi vìola i divieti che la legge stessa contiene, e in particolare quello sulla commercializzazione di embrioni o gameti (ossia le cellule sessuali, ovuli o spermatozoi) e sulla GPA. Attualmente l’articolo sulle sanzioni prevede al comma 6 che «chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro». La proposta di legge aggiunge questa frase: «Se i fatti sono commessi all’estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana».
La proposta consente dunque di perseguire penalmente delle condotte commesse in un paese estero anche quando tale paese non qualifichi quelle condotte come illecite. E questo, dice la maggioranza di governo che sostiene la modifica, sulla base dell’articolo 7 del codice penale italiano secondo il quale i cittadini italiani possono essere puniti per reati commessi all’estero in alcuni specifici casi molto gravi, tra cui per esempio i delitti contro la personalità dello Stato e altri ancora elencati nell’articolo. Per rendere punibile la GPA in Italia, se la proposta diventasse legge, dovrebbero esserci due condizioni: il rientro di chi ha commesso il reato in Italia e la richiesta del ministro della Giustizia. Concretamente una persona che va all’estero per avere un figlio o una figlia con la GPA e che poi torna in Italia rischierebbe un processo, il carcere da tre mesi a due anni e una multa da 600 mila a 1 milione di euro.
La nuova proposta riguarda anche la commercializzazione di embrioni e gameti il cui utilizzo, nella fecondazione assistita, è previsto per le tecniche di tipo eterologo, quello in cui la donna porta avanti una gravidanza con l’embrione fecondato con un ovulo o uno spermatozoo o entrambi donati. In Italia l’eterologa è vietata alle coppie omosessuali e alle persone singole, ma è consentita dal 2014 alle coppie eterosessuali purché siano rispettati i princìpi di volontarietà e gratuità della donazione. In questo caso il nuovo reato si applicherebbe se venissero violati i princìpi di gratuità della donazione all’estero.
Inizialmente la proposta di Fratelli d’Italia prevedeva che fossero perseguibili anche i cittadini stranieri, dopodiché in commissione è stato approvato un emendamento che limita la modifica ai soli cittadini italiani che compiono questa pratica nei paesi dove è permesso. Chi si oppone alla legge ha fatto però notare che questa distinzione porterebbe a delle situazioni paradossali, come quella di una coppia composta da una persona con la cittadinanza italiana e da una persona che non ce l’ha.
La legge di Fratelli d’Italia, sempre secondo chi la contesta, verrebbe poi via via smontata. Per Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale dell’associazione Luca Coscioni, «se la proposta all’esame dovesse divenire legge, vedrà i tribunali impegnati per anni affinché sia cancellata. Nel frattempo, ci saranno bambini allontanati dalle loro famiglie legittime solo per soddisfare un capriccio ideologico dei proponenti e dovremo azionare le giurisdizioni di ogni grado, nazionali e internazionali, per cancellarla».
In Italia si parla di gestazione per altri da tempo. Hanno una posizione contraria una parte del femminismo, il mondo cattolico e anche la destra che ha definito questa pratica «un reato più grave della pedofilia» e un «mercato di bambini», senza tenere conto però del fatto che la GPA non è sempre e non è ovunque una pratica commerciale. Un’altra parte del movimento femminista non è invece contraria, così come alcune associazioni o parte della sinistra.
Qualche giorno fa è stata depositata al Senato e alla Camera da Ivan Scalfarotto di Italia Viva e da Riccardo Magi di +Europa una proposta di legge elaborata dall’Associazione Luca Coscioni che vuole regolamentare la GPA solidale, non quella commerciale.
Il testo prevede un accordo lecito e solidale tra i soggetti coinvolti, in cui la gestante ha un ruolo centrale e confermerà la sua disponibilità a seguito di un percorso medico e psicologico. La gestante dovrà avere un’età massima di 42 anni, dovrà avere un reddito certo e dovrà già avere dei figli. Il testo prevede poi l’estensione dell’accesso a tutte le tecniche di fecondazione assistita anche alle coppie dello stesso sesso e alle persone singole, e l’introduzione di una specifica ipotesi di reato per chi, abusando di una condizione di necessità, induce una donna alla GPA.
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