L’ eterno splendore della mente candida compie venti anni

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Il film “Se mi lasci ti cancello”, l’impietoso titolo dato alla versione italiana compie venti anni. Il suo titolo originale è “ Eternal sunshine of the spotless mind” (eterno splendore della mente candida), verso del poema epistolare “Eloisa to Abelard” del poeta inglese Alexander Pope. 

La brutta tradizione italiana prospettò allo spettatore una banale commedia, mentre il film è una meravigliosa storia drammatica, malinconica, e poetica su chi si è amato, senza scadere mai nel sentimentalismo. La trama non segue una precisa cronologia, a dettarne i tempi sono i colori dei capelli della protagonista. Una giovanissima e ispiratissima Kate Winslet. Il verde è il principio, il rosso l’amore profondo, l’arancione la crisi. E il blue dopo la cancellazione dei suoi ricordi. 

Ambientato a New York, Joel Borish (Jim Carrey) e Clementine Kruczynski intrecciano una relazione profondissima destinata a terminare. Clementine per scordare Joel si rivolgerà alla clinica “Lacuna Inc” e con sistemi di nuova tecnologia riuscirà a rimuovere dai suoi ricordi tutta la sua storia. Poco dopo appresa scelta di Clementine anche Joel decide di seguire lo stesso trattamento, ma mentre si presta all’intervento e vede sparire i ricordi della sua relazione si accorge di amare ancora Clementine. Tenterà dunque di ribellarsi durante il suo sonno indotto. Urlerà di lasciargli qualcosa, anche una cosa piccola come quel ricordo in cui Clementine parla della sua infanzia, ma non sarà possibile. 

Il film diretto da Michel Gondry medita su di un mondo in cui l’oblio e la tecnologia aiutano ad anestetizzare il dolore, come se i giorni vissuti con questo fossero del tempo perso da eliminare dalle nostre memorie, come se nella memoria non debba esserci spazio per giorni decrepiti. Come se non dovessimo portare cicatrici, bruciature o punizioni, che tanto subiremo ancora. Nel 2005 il film vince il premio Oscar come migliore scenografia. In questi venti anni portati alla grande, la colonna sonora, i paesaggi onirici, le scenografie metafisiche (come il letto sulla spiaggia di Montauk) i capelli colorati della protagonista, fanno di questo film un film iconico. Questa storia non solo parla di un amore, della sua fine, e l’artificiosa maniera di dimenticare; ma ci rivela un gran finale! 

 Nulla, né il dolore né una provocata amnesia può anestetizzate le nostre inclinazioni. Chi siamo e da cosa siamo attratti. Tutti i personaggi che nel film si sono sottoposti alla pratica del dottor Mierwiak, sono destinati a ritrovarsi ed a innamorarsi per la seconda volta da zero esattamente di quello sconosciuto di cui prima hanno voluto scordare tutto. 

Perché impossibile è sfuggire alle affinità elettive. Al non riconoscersi tra simili. Al non sbagliare ancora. A sfuggire al dolore. 

 “Com’è felice il destino dell’incolpevole vestale! 

Dimentica del mondo, dal mondo dimenticata. 

Infinita letizia della mente candida! 

Accettata ogni preghiera e rinunciato a ogni desiderio” 

Alexander Pope. 

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di Marianna Piccirillo
www.2duerighe.com
2024-02-06 10:08:11 ,

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