La scomparsa della pen drive di Zagaria.Poliziotto,mai presa – Campania

0

https://www.ansa.it/sito/img/ico/ansa-700×366-precomposed.png


Oscar Vesevo al processo: “Senza di me il boss non si catturava”


(ANSA) – CASERTA, 07 FEB – “Non ho preso alcuna pen drive dal
covo di Michele Zagaria, durante le operazioni di cattura sono
stato tutto il tempo nel corridoio a scavare per trovare il
bunker. E senza di me il capo dei Casalesi non sarebbe stato
catturato”. Lo ha detto il poliziotto Oscar Vesevo, imputato
presso il tribunale di Napoli Nord per la scomparsa di una pen
drive dal covo di via Mascagni a Casapesenna (Caserta) in cui fu
stanato il super boss dei Casalesi Michele Zagaria; un supporto
che per gli inquirenti – la Dda di Napoli – avrebbe contenuto i
segreti del capoclan.
   
Vesevo è accusato di corruzione e accesso abusivo a sistemi
informatici in uso alla polizia. Per i pm anticamorra avrebbe
poi venduto per 50mila euro la pen drive ad un imprenditore
ritenuto colluso con il clan dei Casalesi, Orlando Fontana, che
però in un altro processo è stato assolto da questa accusa per
mancato raggiungimento della prova.
   
Il poliziotto (difeso da Giovanni Cantelli) ha ricordato
quella mattina del 7 dicembre 2011, quando fu catturato il capo
dei Casalesi; allora era alla Squadra Mobile di Napoli. “Eravamo
in quattro nel corridoio della abitazione di Rosaria Massa e Vincenzo
Inquieto (i due coniugi arrestati e condannati per
favoreggiamento), io sapevo dove era il bunker, e così
scavavamo; c’era poi un poliziotto della Mobile alla fine del
corridoio che controllava che non entrasse altra gente, visto
che davanti abitazione c’erano tantissime persone”.
   
Ad accusare direttamente Vesevo è stata Rosaria Massa nel
corso della testimonianza resa nel processo. La donna ha
raccontato di aver visto Vesevo che prendeva la pen drive
incastonata in un ciondolo a forma di cuore della Swarovski,
aggiungendo però che la stessa non era del boss ma di proprietà
della figlia, e che all’interno c’erano solo canzoni, foto e
documenti. La donna sottolineò inoltre come Michele Zagaria non
fosse molto pratico nell’utilizzo dei supporti informatici.
   
(ANSA).
   

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA