Fratelli d’Italia ha presentato una proposta di legge per rendere illegale la maternità surrogata anche se effettuata all’estero. A firmare il testo sono stati Isabella Rauti, sottosegretaria alla Difesa e senatrice, e Lucio Malan, capogruppo del partito di Giorgia Meloni al Senato. Secondo i proponenti esisterebbe “un vero e proprio turismo procreativo” si legge sul Corriere della Sera. Un fenomeno “per cui coppie italiane che non possono avere figli si avvalgono della tecnica della surrogazione di maternità in un paese estero dove è consentita”.
Sia negli Stati Uniti che in India, per esempio, la pratica è assolutamente legale e sono molte le persone che si recano in questi paesi per poter procreare. In india, secondo quanto riportano Rauti e Malan, il costo varia tra i 25mila e i 30mila dollari, mentre negli Stati Uniti sarebbe di circa 50mila. A oggi, la legge italiana vieta la possibilità di usufruire della maternità surrogata con pene dai tre mesi ai due anni di carcere e multe dai 600mila al milione di euro. Se il nuovo testo di legge dovesse essere approvato, queste pene si applicherebbero anche se “il fatto è commesso all’estero”.
Per i proponenti “le pratiche della surrogazione di maternità costituiscono un esempio esecrabile di commercializzazione del corpo femminile e degli stessi bambini che nascono attraverso tali pratiche”. Ma allo stesso tempo non vengono proposte misure alternative per permettere a chi non può avere figli di realizzare questo desiderio. Per esempio, le pratiche per l’adozione in Italia sono lunghe, complicate e ristrette a requisiti molto stringenti. Infatti, l’adozione è concessa solo a persone coniugate da almeno tre anni, non separate, conviventi in maniera continua e stabile e limitata alle persone al di sotto dei 45 anni, per un coniuge e ai 55 per l’altro. Inoltre, la maggior parte dei paesi privilegia le coppie più giovani, rendendo praticamente impossibile l’adozione per chi è più avanti con l’età.
Il commento dell’Associazione Luca Coscioni
Contro il disegno di legge di Rauti e Malan si è pronunciata Filomena Gallo, avvocata e segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, secondo cui la proposta sarebbe “giuridicamente inapplicabile”. Infatti, specifica Gallo, il testo non tiene conto del principio della doppia incriminazione, secondo cui per punire in Italia un reato compiuto in un altro paese, questo deve essere considerato illecito anche lì. “È alla base del diritto” specifica l’avvocata.
Per questo, Gallo rimanda alla proposta di legge presentata alla Camera da Associazione Luca Coscioni e altri esperti e realtà sociali, che “lascia intatto il divieto di utero surrogato commerciale ma regolamenta l’accesso alla tecnica con gravidanza solidale per altri”. Testo depositato ad aprile 2001, ma mai discusso “nemmeno un minuto” da allora.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-02-07 16:45:50 ,