“Mio fratello ucciso da medici criminali perché era un immigrato tunisino”. La rabbia della sorella di Wissem

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Rania e la sua famiglia aspettano di conoscere la verità da quasi un anno e mezzo sulla fine di Wissem Ben Abdel Latif. Adesso che in Tunisia è arrivata la notizia della svolta dell’indagine con quattro indagati per la morte del fratello nel Servizio psichiatrico dell’Asl 3 legato a un letto, Rania non trattiene più la rabbia: “Sono criminali, lo hanno ucciso perché era un migrante tunisino”.



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[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-03-23 00:01:09 ,roma.repubblica.it

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