Mostro di Firenze, la polizia scientifica nel bosco di Scopeti: ricostruzioni 3D per un docufilm della Rai

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Un sopralluogo nel luogo dell’ultimo delitto attribuito al cosiddetto Mostro di Firenze per girare un docufilm prodotto dalla Rai, utile alle forze dell’ordine che comunque sarà girato alla magistratura per le valutazioni del caso. A sorpresa, tecnici della polizia scientifica di Roma sono arrivati nel bosco degli Scopeti, nel territorio comunale di San Casciano Val di Pesa (Firenze), dove fu commesso il duplice omicidio dei fidanzati francesi Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, i cui cadaveri vennero ritrovati il 9 settembre del 1985.

Mostro di Firenze, sopralluogo hi-tech della Scientifica nel bosco degli Scopeti


Il docufilm che ricostruirà il duplice delitto si avvale delle più avanzate e sofisticate tecnologie di indagine che consentiranno esattamente di ricostruire i luoghi secondo la topografia di 36 anni fa. L’imponente sopralluogo della Scientifica di Roma e Firenze si è svolto d’intesa con la procura di Firenze, ed è stato effettuato con apparati hi tech tali da ottenere rilievi con cui ricostruire, attraverso il teatro virtuale, la scena del crimine in 3D.

Non ci sono al momento nuovi elementi investigativi emersi, spiegano fonti, tuttavia tra gli osservatori esterni l’attenzione si fa alta: la piazzola di Scopeti dove il Mostro uccise i francesi Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, i cui cadaveri furono trovati il 9 settembre 1985 da un cercatore di funghi, è la ‘scena criminis’ dell’inchiesta più battuta da inquirenti, ricercatori, giornalisti, scrittori, perfino curiosi. Nel 1996 si svolse una maxiperquisizione ambientale guidata da Michele Giuttari per confrontare sul terreno, 11 anni dopo il delitto (e già parve allora tanto il tempo trascorso), le dichiarazioni dei compagni di merende, in particolare quella del grande accusatore Gianfranco Lotti, Katanga, che autoincolpandosi svelò, a suo dire, i ruoli di Pietro Pacciani, Mario Vanni, Fernando Pucci.

Ora, 36 anni dopo, l’esigenza di avere ancora conoscenza sul Mostro si avvale di un fronte hi tech che, con apparati tecnologici molto precisi, può aggiornare gli studi investigativi fornendo uno scenario del luogo del delitto il più fedele possibile al tempo dell’omicidio e quindi, di riflesso, dare riletture importanti. L’obiettivo è una ricostruzione sia topografica e forestale, per stabilire l’esatta disposizione della vegetazione, modificata da incendi boschivi ed eventi meteo. Pure lo stradello di bosco dove scappava Jean Michel Kraveichvili nel tempo si è molto modificato fino a sparire sotto la vegetazione che lo ha ricoperto. E piante oggi inesistenti hanno lasciato tracce nel terreno: radici, ceppi, residui che i botanici leggono.

Un drone della polizia scientifica ha sorvolato accuratamente la piazzola della tenda, pochi metri nella campagna, tra pini e bosco ceduo. Studiata anche la strada comunale e sembra sia la prima volta che le indagini scientifiche si espandono oltre il bosco, interessando un tratto di via Scopeti. La Scientifica ha piazzato i cartellini numerati ovunque, sulla via ha preso a riferimento il muro di una villa e file di cipressi per rimisurare spazi che si sono conservati in modo quasi uguale a 36 anni fa.

Proprio l’avvocato delle famiglie dei francesi, Vieri Adriani, aveva dato nuovo impulso alle indagini facendo aprire una nuova fase che ha coinvolto l’ex legionario Giampiero Vigilanti, 89 anni, e il medico Francesco Caccamo, 88, posizioni poi archiviate. Oggi il legale ironizza sull’ispezione: “Come ragione di questo rinnovato interesse, sorge spontaneo il quesito se non sia quella di procedere alla rimozione della lapide in memoria deli morti, al momento non trovando altra spiegazione visto l’orientamento costante manifestato in questi ultimi tre anni dalla procura di Firenze”.

Ma le indagini per omicidi irrisolti non si chiudono mai: sono in corso da parte della procura accertamenti su una pistola Beretta calibro 22 trovata a gennaio in un deposito stradale dell’Autopalio a Tavarnelle e c’è un filone per un presunto depistaggio. Inoltre, in estate sono state sentiti vecchi testi in procura, tra cui suor Elisabetta, la religiosa che andava a trovare Pacciani in carcere.

 



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