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Milo Manara: “Quella gaffe che feci con la figlia di Eco”

Il grande fumettista allo stand dell’inserto culturale di Repubblica, la sua trasposizione de Il nome de la Rosa. “È l’amore, la passione, la seduzione, il vero potere”

di Sara Scarafia

Il grande fumettista Milo Manara ospite di Arena Robinson al Salone del Libro di Torino.  
Manara ha raccontato l’impresa di trasformare in fumetto il capolavoro di Umberto Eco Il nome della rosa, ma la conversazione con Luca Valtorta è stata anche l’occasione per raccontare il suo immaginario.
“Il direttore di Linus mi aveva proposto l’idea di fare la riduzione a fumetti di Il nome della rosa. Ero ovviamente tra i suoi lettori. Non si poteva rifiutare per la grandiosità del libro e per il suo successo – ha raccontato Manara – Con molto timore ho detto di sì perché diciamo che non sono così conosciuto per  i miei disegni di monaci. E invece ci sono quasi solo monaci. Quel quasi mi dava un po’ di speranza. C’era stato il film per cui si era sedimentato un immaginario collettivo e potente da sostituire. Ma io sono partito dagli schizzi di Eco”.

“Il libro di Eco ha illuminato il Medioevo: il figlio mi ha detto che la mia è l’unica trasposizione che gli è piaciuta. Ne sono orgoglioso. Non dovrei raccontarlo per modestia, ma visto che non sono modesto lo dico”.

Manara e Eco si sono conosciuti superficialmente, ma il fumettista non scorderà mai uno dei loro incontri. “La figlia Carlotta aveva chiesto a Linus di ricevere una mia striscia – racconta – e io stupidamente non ho chiesto l’età della ragazza e le ho regalato una tavola un po’ erotica. Tempo dopo, ho incontrato lui che mi ha detto ‘hai regalato una striscia a mia figlia…’. Io sono arrossito violentemente e mi sono beccato la reprimenda senza rispondere”.

“Il libro di Eco parla di libertà e di trasgressione, dello sguardo senza pregiudizi anche sulla tragedia e parla anche della povertà: temi di una attualità decisivo. L’iniquità di questo sfortunatissimo mondo, è uno dei problemi centrali anche oggi. Ma pure nella difficoltà c’è la possibilità di avere uno sguardo differente, di non reprimere la risata. Penso agli emiliani che infangati fino al collo cantano tutti insieme Romagna mia”.
Manara se ne va tra gli applausi: “L’amore, la seduzione, l’erotismo, sono il vero potere”.

 



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www.repubblica.it
2023-05-20 23:01:48 ,

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