“Il Miracolo di San Gennaro: Il Sangue Si Scioglie e I Numeri Fortunati”
Napoli è stata testimone di un momento straordinario il martedì 19 settembre 2023, quando si è verificato il miracolo di San Gennaro. Migliaia di fedeli napoletani e visitatori sono stati commossi dalla liquefazione del sangue del santo, avvenuta con successo al primo tentativo alle 10.02.
Il Miracolo di San Gennaro
San Gennaro ha compiuto il suo miracolo tanto atteso, sciogliendo il suo sangue, e Napoli è stata salvata. La cattedrale di Napoli era gremita, con tutti i posti a sedere occupati e i fedeli in piedi nelle navate laterali, pronti a testimoniare l’evento straordinario. Al termine del miracolo, alcuni fedeli hanno esclamato “Viva San Gennaro!”, seguito da un caloroso applauso.
Il Rito del Miracolo
Il miracolo del sangue di San Gennaro si ripete tre volte all’anno, in occasioni speciali:
- La prima domenica di maggio, in commemorazione della traslazione del corpo del santo.
- Il 19 settembre, nel giorno del martirio di San Gennaro.
- Il 16 dicembre, in ricordo dell’eruzione del Vesuvio del 1631, quando si attribuisce a San Gennaro l’intervento miracoloso che fermò la lava alle porte della città.
I Numeri Fortunati
Dopo il miracolo di San Gennaro, è tradizione a Napoli tentare la fortuna giocando i numeri associati al santo al gioco del lotto. La liquefazione del sangue di San Gennaro nell’ampolla porta speranza sia ai credenti che ai non credenti. Gli appuntamenti legati al santo patrono di Napoli sono molto seguiti, e il Duomo di Napoli si riempie di centinaia di fedeli in queste occasioni.
I numeri fortunati tradizionalmente giocati sulla ruota del lotto di Napoli sono due terni:
- 18-19-66, che rappresentano rispettivamente il sangue, la data e il miracolo.
- 19-84-90, interpretati nella smorfia napoletana come la data, la chiesa e il popolo.
Questi numeri diventano simboli di speranza per coloro che tentano la fortuna, sperando in un “regalo” inviato dal santo patrono. Il miracolo di San Gennaro continua a unire la fede e la tradizione nella vivace cultura napoletana.