Trump, al via il processo per soldi alla pornostar: «Testimoni sacchi di spazzatura»

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«Due sacchi di spazzatura». Basterebbe l’appellativo con il quale Donald Trump si è rivolto ai due testimoni chiave del processo a suo carico che si aprirà nelle prossime ore a New York per comprendere il tono dello spettacolo al quale gli Stati Uniti stanno per assistere. Un evento storico – nessun ex presidente americano ha mai affrontato un procedimento penale ed è soltanto il primo dei quattro per il tycoon – e destinato a creare scalpore non solo per le rivelazioni della pornostar Stormy Daniels sul loro affaire ma anche perché The Donald ha annunciato che salirà sul banco dei testimoni per dire «la sua verità».

Trump è accusato di 34 capi di imputazione, in particolare di aver falsificato documenti aziendali per nascondere un pagamento di 130mila dollari all’attrice e regista hard nel 2016 in modo che non rivelasse la loro relazione. Oltre a Daniels, l’altra testimonianza clou sarà quella Michael Cohen, ex avvocato personale e faccendiere di Trump che ha materialmente staccato gli assegni per la pornostar e la coniglietta di Playboy Karen McDougal e poi, secondo il procuratore Alvin Bragg, è stato rimborsato dalla compagnia del tycoon che ha fatto passare le rate come spese legali.

«Testimonierò e dirò la verità. E la verità è che io non ho commesso alcun reato», ha dichiarato Trump qualche giorno fa attaccando Daniels e Cohen – «sono due bugiardi» – e il sistema di giustizia che lo «perseguita». A differenza degli altri procedimenti contro l’ex presidente – quello per il tentativo di sovvertire il risultato delle elezioni vinte da Joe Biden in Georgia, aver istigato l’attacco a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 e aver gestito in modo inappropriato carte classificate – questo è l’unico che potrebbe chiudersi entro novembre, ovvero prima delle elezioni, ed è quindi considerato il più significativo per il futuro dell’ex presidente. Gli avvocati del tycoon sperano in un’assoluzione piena ma se dovesse essere giudicato colpevole ogni capo di imputazione comporta un massimo di quattro anni di carcere.

La domanda che, a questo punto, si pone la maggior parte degli americani è: «Se Trump dovesse essere giudicato colpevole, potrà comunque candidarsi alle presidenziali?». E la risposta è non solo che il tycoon potrebbe comunque correre per la Casa Bianca ma anche che, per la Costituzione americana, potrebbe persino guidare gli Stati Uniti dal carcere. È chiaro che al momento si tratta di uno scenario ipotetico ed è assai probabile che se condannato i suoi avversari cercheranno di metterlo sotto impeachment o contestare la sua presidenza.



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