Tu S Que Vales, le pagelle dell’edizione: Giulia Stabile pesce fuor d’acqua (voto 4), Ferilli anima della festa (voto 8)

Tu S Que Vales, le pagelle dell’edizione: Giulia Stabile pesce fuor d’acqua (voto 4), Ferilli anima della festa (voto 8)

Tu S Que Vales, le pagelle dell’edizione: Giulia Stabile pesce fuor d’acqua (voto 4), Ferilli anima della festa (voto 8)


Giulia Stabile, un pesce fuor d’acqua alla conduzione: voto 4

È stata la prima ballerina donna a vincere Amici, solo due anni fa. Oggi ventunenne, ha una carriera in cerca d’autore. Giulia Stabile alla conduzione di Tu Sì Que Vales è l’equivalente di una storia Instagram filtrata Amaro. Solo, ancor più effimera. Non si giudica un pesce dalla sua abilità nello scalar montagne, è vero. Però questo specifico pesce è stato messo alla conduzione di uno show del sabato sera, per di più sulla rete ammiraglia del Biscione. E, dunque, è possibile nonché doveroso tirare le somme della sua fiacca performance. Oltre ai contenuti social, in trasmissione le è stato affidato poco e niente: soltanto qualche lancio (su cui è riuscita, puntualmente, a incespicare). Ritratto della ragazza della porta accanto come da banale cliché, nelle rarissime occasioni in cui le è stata data parola, ha perfin peggiorato la già drammatica situazione. Mostrandosi, per esempio, terrorizzata all’idea di proferire “parolacce o cose da grandi”. Adulta e vaccinata, sembra più Pollon che una persona reale. Grandissimo talento nel ballo, continuasse pure a danzare. C’è chi studia e s’affatica sognando, un giorno, di condurre anche solo una sagra di paese. Il sabato sera di Canale 5 affidato a una fanciulla che “non vede, non sente, non parla” è pura eresia.

Maria De Filippi dispettosissima, non la vediamo mai ridere così: voto 7.5

Sempre ligia e severa, ma anche imperturbabile e coerente. Maria De Filippi conduce le proprie trasmissioni come un cyborg dispensatore di saggi consigli. Da C’è Posta per Te a Uomini e Donne passando per Amici, è rarissimo vederla perdere le staffe (anche se, alle volte, succede). Un certo distacco è il tramite con cui porta il pubblico a empatizzare con le storie che racconta, siano esse amorazzi o sogni di pop’n’roll. Se è vero che, ogni tanto, ad Amici pur sorride, non la vediamo mai sganasciarsi come fa a Tu Sì Que Vales. E assistere a tal fenomeno è piuttosto spiazzante. Dispettosissima nei confronti della vittima designata Sabrina Ferilli, “Bloody Mary” nella giuria del fortunato talent del sabato sera rinuncia al proprio imparziale cipiglio da Iron Lady e si diverte. Una scheggia impazzita, pure più irriverente e imprevedibile di Luciana Littizzetto. Chi lo avrebbe mai detto? Promossa, non senza stupore.

Luciana Littizzetto fa il compitino (ma non si diverte): voto 6-

Se Tu Sì Que Vales avesse un mantra a sintetizzare la trasmissione, sarebbe qualcosa di molto simile a: “Non deve avere senso, sta semplicemente succedendo”. I freak che sfilano tra i concorrenti, gli effetti sonori più aggressivi di cori di vuvuzela da stadio, gli scenografici dispetti a Sabrina Ferilli, “rea” del semplice fatto di trovarsi lì. Il talent è una gigantesca carovana da cui sembra impossibile scendere. La giurata Luciana Littizzetto dà l’impressione di volerlo fare, invece, a ogni fiacco applauso sospinto. Fomentata solo dall’entrata in scena di concorrenti bellocci e/o muscolosi (che per lei “valgono” sempre), per il resto del tempo non scende in campo, sta in poltrona ad aspettare che la giostra finisca la sua scellerata corsa. Non è la stessa “Lucianina” che vediamo a Che Tempo Che Fa. Forse, la comica ha bisogno di spazi più seriosi per emergere con la propria dirompente spontaneità. In mezzo alla caciara, finisce per perdersi. E a occhio anche per spazientirsi, pare.

Sabrina Ferilli è l’anima della festa (nonostante il “lato b flambè”): voto 8

Ogni puntata, una via crucis. Sabrina Ferilli è nella giuria di Tu Sì Que Vales per subire. E lo fa, per qualche motivo, con sommo divertimento. Tra i suoi “aguzzini” si conta in primis la terribile Maria De Filippi, deus ex machina di scherzi e dispetti che colpiscono l’attrice all’improvviso, senza lasciarle scampo. Finti concorrenti che si trasformano ne L’Enigmista di Saw sottoponendola a indovinelli impossibili, penalità mefistofeliche nel caso in cui la nostra non imbrocchi la risposta, ferali gavettoni. Non solo, vittima designata, si è vista anche andare a fuoco la poltrona d’ordinanza, surriscaldata apposta per darle fastidio. “Ho il c*lo flambè!”, ha esclamato scappando via, dritta verso I Nuovi Mostri di Striscia la Notizia. Come possa non impermalosirsi, specie di fronte al molestissimo pupazzo-disturbatore Giovannino, è mistero fitto. Quel che è certo è che ogni anno, però, torni a rimettere la firma per farsi bistrattare nel sabato sera di Canale 5. L’autoironia, per fortuna, non le manca. E così, con buona pace dei suoi stessi “carnefici”, è lei a reggere l’intero show grazie a reazioni spassosissime e veraci. Chi glielo faccia fare, comunque, non è dato sapere.

Gerry Scotti si annoia (e piange per motivi che non può dire): voto 5.5

Bocciare Gerry Scotti dovrebbe essere anti-costituzionale. Eppure a Tu Sì Que Vales, il nostro sembra sempre mostrare più mestiere che entusiasmo. Giurato con delega al trash, raccatta i concorrenti più freak e improbabili, dando loro asilo nella sua “scuderia”. Nonostante la somma caciara, in questa ottava edizione, si è distinto in due momenti specifici. Il primo è stato quando, di fronte all’ennesima esibizione di ballo acrobatico, ha dichiarato di “annoiarsi spesso” durante questo tipo di performance acrobatiche. E qui non c’è che da complimentarsi per l’onestà intellettuale dimostrata. Il secondo è stato invece il pianto improvviso nel corso della Semifinale: il giurato si è rotto in singhiozzi mentre un concorrente cercava di ballare “ItaloDisco” dei Kolors vestito da cameriere. Una esibizione non certo memorabile o emotivamente coinvolgente. Lo zio Gerry, però, ha dato forfait alla propria giovialità per motivi personali, specificando: “Non posso dire perché mi sia venuto da piangere”. Come già scritto, a Tu Sì Que Vales domina sempre il motto: “Non deve avere senso, sta semplicemente succedendo”. Potendo scegliere, preferiremmo vederlo spensierato e ridanciano, almeno in tv. Picco di potenza dell’edizione, per esempio, lo sketch d’improvvisazione teatrale in cui un gruppo di sciagurati concorrenti lo ha fatto travestire da anziana signora (“mamma”, per altro, di Ferilli, De Filippi e Littizzetto). L’unico momento in cui ha dato l’impressione di divertirsi davvero? Sì, purtroppo.

Rudy Zerbi, il sopravvissuto che vuole “sparare a tutti”: voto 8+

V per Vendetta. RZ per Rudy Zerbi. Perfino i concorrenti, alle volte, lo bistrattano: una crew di improvvisatori lo taglia fuori dal numero che coinvolge tutti gli altri giurati, senza nessun motivo. Qualche puntata dopo, lo abbiamo visto volare, appeso a una motocicletta che sfrecciava su una corda issata nel cielo. Per non parlare di quando è finito, senza alcun valido motivo, centrifugato nella “giostra infernale” del Luna Park messo in piedi fuori dallo studio del talent. Perennemente colpito dalle frecciate del collega Gerry Scotti, Zerbi non si riconosce nel ruolo di facile bersaglio, di antistress, di bambolotto voodoo al contrario della trasmissione. E, quindi, contrattacca. Ha sfoggiato furia cieca, per esempio, sull’ottovolante, quando voleva “sparare a tutti”, mentre Littizzetto gli si accasciava sulla spalla rinunciando alla battaglia (soffre di vertigini). Il Professore di Amici, invece, non soffre proprio per niente e risponde al fuoco, sia amico che nemico. Di questa ottava edizione, resterà il bacio sulla bocca che si è scambiato con Gerry Scotti, con tanto di sfilata sexy per tutto lo studio, prima dell’effusione. Per deformazione professionale molto sensibile alle ugole d’oro (ma soprattutto a quelle “di piombo”), il ruolo della vittima proprio non gli si addice. E quindi, con buona pace delle contingenze, eccolo trasformarsi in belva. Attitudine indistruttibile, senza dubbio forgiata la fuoco di mille discussioni con Anna Pettinelli in cattedra ad Amici. Rodolfo, il sopravvissuto.

Giovannino, il disturbatore è di certo un mistero (mai buffo): voto 3

Solo Maria De Filippi sembra riuscire a trovarlo addirittura spassosissimo. Giovannino è oramai da anni disturbatore fisso della trasmissione, con delega ai dispetti verso la malcapitata Sabrina Ferilli. Il cabarettista Giovanni Iovino, questo il nome all’anagrafe dell’uomo sotto al costume, fa di tutto per rendersi fastidioso. E ci riesce alla perfezione. Lo scippo della pashmina dell’attrice, ovviamente a opera del nostro, ha tenuto banco per l’intera edizione. Senza un perché. Visivamente figlio di un frontale tra il Gabibbo, L’Enigmista della saga cinematografica Saw e un Pollock, non è certo personaggio da febbre del sabato sera. Somiglia più a una allucinazione che in effetti potrebbe venire quando il termometro supera pericolosamente la soglia dei 40°. Eppure è tutto, inspiegabilmente, vero. Non si ride mai, ci si infastidisce troppo spesso. Gradevole quanto una chiamata improvvisa da parte del commercialista.

Amedeo Abbate, finalmente un comico che si fa ricordare: voto 8/9

Tra i concorrenti migliori di questa edizione, il comico Amedeo Abbate. Impermeabile al copia e incolla, il nostro ha portato in scena monologhi assai coraggiosi, fatti più di pause che di parole. In controtendenza rispetto allo stereotipo del “comedian da talent” che spara vorticosissime parole a raffica nella speranza di imbroccare almeno una battuta, Abbate, che nella vita insegna in una scuola elementare, si prende i propri tempi e fa innamorare Maria De Filippi, come anche Luciana Littizzetto. Intanto, il pubblico è diviso: c’è chi si professa fan dal primo secondo e chi, invece, lo trova una ottima alternativa alla melatonina. In sfida aperta con la soglia d’attenzione del telespettatore medio, il timido Amedeo con la sua camicia a quadri riesce a farsi ricordare, che sia per elogiarlo o per sbertucciarlo. Non sarebbe il primo a cominciare una bella carriera partendo dal palco di un talent (prima di lui, giusto per fare due nomi, la “sciacalla” Aurora Leone e il “gialappo” Toni Bonji). Chissà…

Il sosia di Gigi D’Alessio e altre sciagure fuoriuscite da TikTok: voto 3.5

Ogni volta che “il web impazzisce”, un telespettatore medio sa di dover cominciare a tremare di vero terrore, specialmente a Tu Sì Que Vales. Tra i tanti residuati bellici pescati su TikTok, in questa edizione si è “distinto” Ivan, sedicente sosia di Gigi D’Alessio. O, più che altro, prendiamo lui a nome di tutta l’infausta covata. Sale sul palco e, per prima cosa, non ricorda i nomi dei suoi quattro figli. Non tutti, almeno. Due e mezzo li tira pur fuori. Del celebre cantante partenopeo ha giusto l’accento, ma “su TikTok vado forte, dicono tutti che gli somiglio tanto”. In effetti, il nostro è seguitissimo. E lo è senza alcuna spiegazione plausibile, considerato che, anche alla prova del palco di Tu Sì Que Vales, non si mostra capace nemmeno di accennare un playback dignitoso. Parafrasando il Vate, quanti orrori nascono così. Per la prossima edizione, umilmente proponiamo moratoria su sosia e massacratori di lip sync ai limiti del vilipendio. Di caciara ce ne è già a sufficienza, pietà!

Tonikaku, peccato non “rivedere” le sue mutande in finale: voto 8.5

Sarà pure fuori di testa, ma di certo è diverso da loro. Il comico giapponese Tonikaku rappresenta il giusto livello di “locura” (follia, ndr) che insaporisce il talent senza abbruttirlo o renderlo fastidioso. Spiegare la sua performance non è semplicissimo, ma eccoci pronti all’impresa: il nostro mette in scena varie pose (lo vediamo a mo’ di James Bond, calciatore, pallavolista e così via) sembrando completamente nudo al momento del fantomatico scatto. Ma non lo è. “Niente paura, sto indossando le mutande!” esclama a ogni plastica mutazione e il risultato è, per qualche motivo, esilarante. Forse primo esemplare di comico-acrobata, sfugge a qualunque tipo di etichetta, non parla una parola di italiano, ma si esibisce tutte le sere, dice. Tocca solo scoprire dove. Evidentemente incompreso, un peccato non rivedere le sue mutande in finale. Fuori come un paio di slip dimenticati sullo stendino in balconem, irresistibile per ragioni che forse nemmeno Freud risorto potrebbe spiegare. Fenomeno.



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di
www.corriere.it
2023-11-18 23:17:00 ,

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