Dal 2001 gli stabilimenti produttivi Loacker sono certificati secondo la norma internazionale di gestione ambientale Iso 14001, e ogni anno vengono sottoposti a una verifica, mentre i prodotti dispongono della certificazione internazionale Kosher e Halal.
La scelta degli ingredienti
I controlli e l’attenzione dell’azienda partono dall’approvvigionamento delle materie prime, in particolare del cacao dell’Ecuador e della Costa d’Avorio, le nocciole italiane, la vaniglia Bourbon del Madagascar e il latte alpino. Per monitorare il lavoro dei fornitori e di coloro da cui viene eseguito l’approvvigionamento, nel febbraio 2023 Loacker ha sviluppato il Sustainability Evaluation Tool con l’università di Padova: lo strumento si presenta sotto forma di questionario per la valutazione dei fornitori. Inoltre, sono attive importanti organizzazioni che lavorano sul campo per migliorare le condizioni nei paesi di provenienza delle materie prime, come quella dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e la Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (Giz).
La valorizzazione e il controllo delle materie prime passa anche dall’aiuto alle comunità: “Quello che noi facciamo per queste comunità è un impegno che io reputo di sostenibilità sociale: aiutiamo effettivamente le comunità a trovare un sostentamento che dia la possibilità di di investire nel territorio – ha dichiarato Wanda Hager, board member and managing director agriculture & procurement del gruppo Loacker -. Le nostre materie prime sono solo sensorialmente buone, ma hanno una bontà intrinseca nei metodi di lavorazione nelle caratteristiche quindi stiamo molto attenti già da sempre alla filiera e alla bontà delle materie”.
Le nocciole
“Per noi le nocciole sono fondamentali – spiega Hager -. Utilizziamo solo nocciole italiane. Ecco un piccolo aneddoto: il nostro prodotto di punta ancora oggi si chiama Napolitaner perché Alfons, ai tempi, andava a Napoli a comprare le nocciole”. Dal 2011 al 2017 Loacker ha avviato il programma Noccioleti italiani, in Toscana, a Corte Migliorina e alla tenuta di Collelungo. Sono circa 275 gli ettari di piantagioni di nocciole nei terreni delle tenute. “Siamo partiti con una tenuta che aveva la famiglia Loacker da generazioni in Toscana. E lì abbiamo iniziato veramente a piantare i noccioli. Abbiamo poi investito in una seconda azienda, sempre in Toscana, ma un pochino più lontano dal mare. Il nostro obiettivo è avere 600 ettari di tenuta”, ha spiegato.
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di Chiara Zennaro www.wired.it 2023-07-06 04:50:00 ,