Impegno comune e accordi tecnologici e di produzione per risolvere la crisi dei semiconduttori, che ingolfa la supply chain globale e statunitense in settori cruciali quali l’auto. E per rispondere alla continua crisi da pandemia: la mancanza tuttora di sufficienti vaccini in molti Paesi.
Joe Biden ha deposto un nuovo tassello della sua politica estera multilaterale e attenta agli alleati con il vertice con il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in. È stato il secondo summit con un leader asiatico, dopo l’inviato a gennaio del leader giapponese Yoshihide Suga. Non a caso Moon e Suga sono diventati anche i primi leader esteri a essere ricevuti dalla Casa Bianca: Biden ha messo in chiaro un pivot verso l’Asia quale regione oggi di prioritaria importanza strategica per Washington.
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La diplomazia nei confronti della Corea del Nord
E i temi geopolitici scottanti non sono mancati. Su tutti la ridefinizione della diplomazia nei confronti della Corea del Nord. Biden ha nominato un neo-inviato speciale per Pyongyang, il veterano ambasciatore Sung Kim e delineato un cammino di “passi pragmatici” che mantenga fede all’obiettivo della denuclearizzazione della penisola coreana. È una formula a metà strada tra la “pazienza strategica” di Barack Obama – sanzioni e isolamento del regime di Kim Jong-un – e le scomposte aperture di Donald Trump. Sullo sfondo del vertice anche la preoccupazione per le ambizioni della Cina, con Biden che spera di arruolare Seul in un fronte meglio capace di contenere Pechino.
Ma le due emergenze alla ribalta – economica sui chip e quella sanitaria sui vaccini – hanno tenuto banco e promesso risultati più ravvicinati. Biden ha annunciato che donerà dosi per vaccinare contro il Covid-19 i 550.000 soldati sudcoreani che lavorano a stretto contatto con le truppe americane di stanza nel Paese. Sono inoltre scattate partnership, sulle quali non sono stati però offerti dettagli, per sfornare maggiori quantità di vaccini su scala globale.
Produzione e consegna dei vaccini
«Con le nostre capacità avanzate abbiamo l’obbligo di fare tutto il possibile per dare protezione al mondo intero», ha dichiarato Biden a fianco di Moon. E ha precisato che un altro miliardo di dosi potrebbero essere pronte per uso mondiale tra la seconda metà dell’anno e gli inizi del 2022. Moon, particolarmente sensibile al dramma con solo il 3% della popolazione sudcoreana vaccinato, ha da parte sua descritto una più stretta cooperazione sia nella produzione di dosi che nelle componenti di base per i vaccini.