Usa: inflazione al 3,5%, oltre le attese. Gli investitori riducono scommesse su taglio tassi Usa

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L’inflazione statunitense è salita al 3,5% a marzo, superando le aspettative e segnando il secondo aumento consecutivo.

La casa, i prezzi dei servizi medici e quelli delle uova Proseguono a correre negli Stati Uniti in marzo, mentre quelli dei giocattoli calano. L’analisi del dato sull’inflazione mostra come i prezzi hanno accelerato soprattutto nel sud degli Stati Uniti, dove sono saliti del 3,8% con picchi al 4,9% a Dallas in seguito al rapido aumento della gente. La voce casa continua ad aumentare: in marzo ha segnato un +0,4% su febbraio e un +5,7% sullo stesso periodo del 2023. L’inflazione da carrello della spesa è rimasta quasi invariata ma i prezzi delle uova sono saliti in un mese del 4,6%.

La reazione dei mercati

Le Borse europee azzerano di colpo i guadagni dopo il dato sull’inflazione Usa che allontana sempre di più l’ipotesi che la Fed possa ridurre il costo del denaro a giugno. A Piazza Affari il Ftse Mib si attesta sulla parità, mentre guadagnava lo 0,7% prima che fosse diffuso l’indice dei prezzi statunitensi. Passa in “rosso” Madrid a -0,1% (da +0,4%), mentre è piatta Parigi (da +0,5%) e Francoforte galleggia intorno a +0,1%.

Brusca frenata dell’euro nei confronti del dollaro: la moneta unica è scesa a quota 1,0792 contro il biglietto verde (dai 1,0863 pre-inflazione).

Vendite sui titoli di Stato Usa

Il rendimento del Treasury a due anni, che tende a seguire le aspettative sulle future mosse della Fed, è salito al 4,93% in seguito alla pubblicazione dei dati sull’indice dei prezzi al consumo di marzo. Il rendimento dei Treasury a decennali è in rialzo al 4,488%. Domani saranno diffusi i dati sull’inflazione all’ingrosso.



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