Zero termico, perché ci dobbiamo preoccupare

Zero termico, perché ci dobbiamo preoccupare

Zero termico, perché ci dobbiamo preoccupare


In Italia è stato superato il record europeo dello zero termico, raggiunto solo ai 5.328 metri di altitudine sul livello del mare. La rilevazione è stata compiuta tramite una radiosondaggio, effettuato attraverso una sonda aerostatica lanciata dalla stazione di Novara Cameri, in Piemonte. Si tratta dell’ennesima prova dell’impatto negativo che sta avendo la crisi climatica sulle temperature e sulla salute dei ghiacciai.

L’estate 2023 non smette di infrangere i record di temperature più inquietanti. Dopo i giorni e i mesi più caldi della storia, in Europa è crollato un altro primato. Il 21 agosto di quest’anno è stata infatti registrata l’isotermia più elevata dal 1954, quando sono cominciate le rilevazioni, con lo zero termico registrato ben al di sopra della media climatologica che lo vorrebbe attorno ai 3.500 metri sull’arco alpino.

Che cos’è lo zero termico

Lo zero termico è un parametro importantissimo usato per determinare lo stato di salute del manto nevoso e dei ghiacciai montani. Quando l’isotermia dello zero raggiunge altitudini così elevate e così di frequente, significa che lo stato di salute è pessimo, perché neve e ghiacciai sono destinati a sciogliersi sempre più velocemente a causa delle alte temperature che si raggiungono in alta quota.

I cinquemila metri sono stati superati per la prima volta nel 1995, con lo zero termico registrato ai 5.117 metri. Un unicum mai visto prima e avvisaglia dell’attuale crisi climatica. Questo primo record è stato infranto 40 anni dopo l’inizio delle rilevazioni, ma ne sono bastati 27 perché venisse superato nuovamente. Nel 2022 la radiosonda svizzera di Payrene ha registrato lo zero termico a 5.184 metri. Nell’annunciare la cosa, il Meteo Svizzera lo aveva definito un “evento raro”. Ma è bastato un anno perché si verificasse ancora una volta.

Si arriva così a oggi, con il record di zero termico superato appena un anno dopo l’ultimo primato. E non si tratta di un caso, perché gli effetti della crisi climatica innescano eventi estremi, come ondate di caldo o alluvioni, in maniera sempre più frequente e intensa, in una spirale peggiorativa inarrestabile senza una riparazione umana. In più, come riporta Ansa, oltre lo zero termico a 5.328 metri, la sonda della stazione di Novara ha registrato temperature massime di 23 gradi a 2.100 metri e di 39 gradi a 900 metri sul livello del mare.





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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-08-22 10:39:38 ,

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