L’Iran minaccia di attaccare i siti nucleari israeliani in caso di aggressione. Biden impone nuove sanzioni – Notizie

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L’Iran minaccia di attaccare i siti nucleari israeliani in caso di “aggressione” da parte dello Stato ebraico. Lo annunciano i pasdaran, secondo quanto riferisce la Tass. “Teheran riconsidererà la sua politica nucleare se Israele minaccerà gli impianti nucleari iraniani”. E’ quanto afferma il corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica,

I funzionari israeliani hanno mal calcolato la gravità della risposta iraniana all’attacco del primo aprile al consolato di Teheran a Damasco – scrive il New York Times – in cui sono rimasti uccisi diversi comandanti delle Guardie della Rivoluzione islamica. “Gli israeliani hanno fatto male i calcoli, pensando che l’Iran non avrebbe reagito con forza”, si legge nel documento che cita diverse fonti americane. Il giornale afferma che i funzionari Usa si sono arrabbiati per essere stati informati solo pochi minuti prima dell’attacco a Damasco, mentre due fonti israeliane hanno dichiarato al Nyt che i piani sono iniziati due mesi prima.

Il giornale afferma di aver visionato i documenti interni della difesa che delineavano le potenziali risposte di Teheran, e nessuno di essi prevedeva un attacco della portata vista lo scorso fine settimana, quando Teheran ha sparato oltre 300 missili balistici e droni contro Israele. Secondo il rapporto, inizialmente l’intelligence israeliana si aspettava che l’Iran lanciasse un massimo di 10 missili contro Israele. La settimana scorsa hanno aumentato la stima a 60-70 missili terra-terra, si legge nel rapporto, sottolineando che anche questa si è rivelata una valutazione errata.

 

Video Gaza, i palestinesi fanno ritorno tra le macerie di Nuseirat

 

Intanto secondo una fonte Usa all’emittente Abc, ripresa dai media israeliani, è improbabile che Israele attacchi l’Iran prima della fine della Pasqua ebraica che comincia lunedì 22 aprile e termina il 29. La stessa fonte ha tuttavia aggiunto che “tutto può sempre cambiare”. Poi ha sottolineato che i comandanti dei Pasdaran e l’altra leadership iraniana sono ancora in una situazione di allarme elevato, con alcuni nascosti in case sicure e strutture sotterranee. 

 Il Qatar sta “rivalutando” la sua mediazione tra Israele e Hamas. Lo ha annunciato oggi il primo ministro del Paese del Golfo che svolge un ruolo di primo piano nei negoziati per una tregua nella Striscia di Gaza. “Stiamo effettuando una rivalutazione globale del nostro ruolo”, ha detto lo sceicco Mohammed bin Abdelrahman Al-Thani nel corso di una conferenza stampa. 

Axios, ‘Usa negano l’ok all’operazione israeliana a Rafah’

 L’amministrazione Biden è ancora preoccupata che un’invasione israeliana di Rafah, nel sud di Gaza, possa portare ad un grande numero di vittime civili: lo riferisce Axios, citando dirigenti Usa che hanno negato categoricamente le indiscrezioni secondo cui la Casa Bianca avrebbe dato il via libera a un’operazione a Rafah se Israele rinunciasse a colpire l’Iran come rappresaglia per l’attacco dello scorso fine settimana. 

Guterres, in Medio Oriente rischio di conflitto regionale

“È il momento di porre fine al sanguinoso ciclo di ritorsioni. La comunità internazionale deve lavorare insieme per prevenire qualsiasi azione che possa spingere l’intero Medio Oriente oltre il limite, con un impatto devastante sulla gente civile”. Lo ha detto il segretario generale Onu, Antonio Guterres, in Consiglio di Sicurezza. “Negli ultimi giorni si è assistito a una pericolosa escalation, un errore di calcolo o un errore di comunicazione potrebbero portare all’impensabile, un conflitto regionale su vasta scala che sarebbe devastante”, ha aggiunto chiedendo la “massima moderazione”.

Nuove sanzioni da Usa e Gran Bretagna

Gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro l’Iran. “Siamo impegnati nella difesa di Israele, dei nostri soldati e dei nostri partner nella regione. E non esiteremo a intraprendere tutte le azioni necessarie” contro gli attacchi di Teheran e dei suoi alleati, ha dichiarato il presidente in una nota.

Nell’ambito delle nuove sanzioni Usa all’Iran annunciate da Joe Biden, il Tesoro Usa ha preso di mira 16 individui e due entità che consentono la produzione di droni iraniani, compresi i tipi di motori che alimentano la varianti Shahed, utilizzata nell’attacco del 13 aprile. Nel mirino anche 5 società che forniscono componenti per la produzione di acciaio alla Khuzestan Steel Company (Ksc), uno dei maggiori produttori di acciaio iraniani, o acquistano suoi prodotti finiti di acciaio. Colpite pure tre filiali della casa automobilistica iraniana Bahman Group, che avrebbe sostenuto materialmente i pasdaran.

Il Regno Unito aderisce al nuovo pacchetto di sanzioni contro l’Iran annunciato oggi a Washington. Lo riportano i media britannici precisando che l’iniziativa è stata presa congiuntamente dall’amministrazione di Joe Biden e dal governo di Rishi Sunak dopo la recente rappresaglia di Teheran contro Israele. E che riguarda in particolare soggetti o entità indicate come coinvolte nella produzione di droni: strumento che la Repubblica Islamica ha usato nell’azione contro Israele e che fornisce da tempo anche alla Russia, per la guerra in Ucraina.

Raid a Rafah, morti 8 membri della stessa famiglia, 5 bimbi

Nel raid israeliano di ieri sera a Rafah sono morte 8 persone di una stessa famiglia, tra cui 5 bambini. Lo scrive la Cnn online che cita funzionari dell’ospedale. L’attacco aereo è avvenuto nel quartiere di Al-Salam, nella parte meridionale di Rafah. I corpi delle vittime – tutti appartenenti alla famiglia Ayyad, sfollata da Gaza City, nella parte settentrionale dell’enclave – sono stati portati all’ospedale Abu Yousuf Najjar. Tra gli otto morti c’erano cinque bambini, secondo un elenco fornito da un funzionario dell’ospedale.

‘Netanyahu accantonò la reazione immediata per Biden’

Il premier Benjamin Netanyahu ha deciso di accantonare i piani di ritorsione immediata preparati contro l’attacco iraniano del fine settimana dopo aver parlato con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden subito dopo il fatto. Lo ha riferito Kan tv, secondo cui il governo aveva già approvato una serie di possibili risposte a seconda della portata dell’attacco iraniano da attuare immediatamente dopo il raid di Teheran. “La risposta – ha detto una fonte a Kan tv – non sarà più quella prevista, la sensibilità diplomatica ha avuto la meglio. Ci sarà una reazione, ma sembra che sarà diversa da quanto previsto”. 

Scambio Rafah-Iran fra Washington e Tel Aviv

Una fonte egiziana ha detto al giornale arabo di base a Londra ‘Al-Araby Al-Jadeed’ che gli Usa hanno concordato con il piano per un’azione militare a Rafah in cambio di un attacco limitato all’Iran. Lo ha riferito Haaretz, ma al momento non ci sono conferme in Israele.

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www.ansa.it
2024-04-18 16:19:00 ,

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